domenica 13 giugno 2010

DA DUEPASSI, LEZIONE DI SCIENZE (click)

Ragioniamo sull'AGWT 13/06/2010 18:45
Tere.Della ha scritto:
Proviamo a riprendere la discussione.
Vorrei capire da chi ne sa più di me, tipo Sirro, CHE COSA vogliano davvero i sostenitori del Gwarming. Ho capito che non è vera questa teoria, ma non ho capito bene perché la spaccino in tutti i modi. Solo per guadagnarci sopra, o c’è dell’altro?
saluti

Cara Tere.Della,
in un fenomeno così vasto, come questo, buoni e cattivi non stanno tutti dalla stessa parte. Non solo, ma non c'è un'unica ragione a muovere le passioni, ma motivazioni diverse e a volte opposte.
Faccio un esempio.
Per esempio, ci sono ambientalisti fortemente contrari al nucleare, e ambientalisti che invece vedono nel nucleare l'unica fonte di energia "pulita".
In un post ad hoc vedremo come e perché.
Ma cerchiamo di vedere le cose con ordine.
In un problema così complesso, si potrebbe partire da molti punti, noi partiremo dal problema che ci viene indicato dal mainstream, e cioè dal potere mediatico e scientifico ufficiale, che da anni va dicendo che sarebbe in atto un riscaldamento globale di origine antropica, in inglese AGW (Anthropogenic Global Warming).
(D'ora in poi abbrevieremo "riscaldamento globale" in GW e quello di origine antropica, e cioè causato dall'uomo in AGW).
Cerchiamo bene di capire "cosa" ci stiano dicendo, prima di indagare sul "perché".
Cosa significa GW ? Significa che la Terra, nel suo complesso, si sta scaldando.
La temperatura o scende, o sale, o è stazionaria (magari con oscillazioni varie).
Non è poi così drammatico che in un certo periodo stia salendo, e non è detto che sia AGW, e cioè causata dall'uomo, ma potrebbe essere una semplice variazione naturale.
Se un uomo cammina in città, può star fermo, può andare dritto, a destra, a sinistra.
Ma, se sta andando dritto, non è mica detto che continuerà a farlo fino a buttarsi a mare...
La cosa più normale è che vari la sua direzione ogni tanto.
Dunque, cosa intendiamo per GW ? semplicemente che si sta scaldando ? E che magari tra poco si raffredderà, e poi tornerà a scaldarsi, e via dicendo ?
No, il mainstream vorrebbe farci capire che la temperatura salirà indefinitivamente, come l'uomo che va sempre dritto fino a buttarsi a mare.
Non basta vedere dunque un uomo che vada dritto per urlare "si vuole buttare a mare!"
...e non basta vedere una temperatura che sale per urlare al GW catastrofico, o addirittura all'AGW catastrofico.
E resta da verificare se questo aumento di temperatura sia comunque o non sia dovuto all'uomo in maniera significativa.
Nessuno nega che l'uomo abbia qualche influenza sul clima, ma anche un uomo che raccoglie acqua con un secchio da un lago ha influenza sul livello dell'acqua del lago (ma per misurarlo ci vorrebbero strumenti di ultraprecisione!).
L'ambientalismo si basa spesso su questi allarmi che partono da cose anche vere (ad esser pignoli), ma senza effetti significativi, come lo svuotamento di laghi e mari a suon di secchi.
Dunque, il dato reale è che questa temperatura oscilla e non si sta ferma, come vorrebbero coloro che vedono disastri al variare di pochi decimi di grado in un secolo. (Varia molto di più, ma molto, tra estate ed inverno).
Che ne deduciamo da questo ragionamento ? Che il fatto che la temperatura cresca, o diminuisca è da paragonare alla direzione in cui cammina l'uomo, e non è garanzia che si stia buttando a mare.
Quindi l'AGW è ancora tutto da dimostrare, ed è solo una "teoria" (in inglese AGWT, dove la "T" sta per "Theory").
Se si osservano i grafici della temperatura nel tempo, a partire da centinaia di migliaia di anni fa, si vede che ci sono state enormi variazioni di temperatura, anche molto più ripide, e quindi l'aumento che si è avuto negli ultimi 150 anni potrebbe essere assolutamente normale.
Qualcuno non lo crede ? Giusto monitorare il fenomeno, giusto studiarlo, ma non mi pare affatto che la Climatologia attuale sia una scienza esatta e potrebbe anche toppare alla grande.
Ma fermiamoci qui, e assimiliamo questo concetto di presunto AGW di cui il mondo scientifico ufficiale ha lanciato l'allarme.
Aggiungiamo solo che quello che si ipotizza e paventa in questo aumentare di temperatura, fin qui NON straordinario, è che esso possa continuare indefinitamente, e uscire dalle possibilità di controllo umane.
Condizione di partenza di questo discorso è la presunzione che l'uomo e non la Natura controlli e governi la temperatura, e possa farla aumentare o diminuire a suo piacimento solo agendo in maniera, diciamo, "virtuosa" (che consisterebbe in una de-crescita e in un de-sviluppo volontario), o "cattiva" (che consisterebbe nel continuare progresso e sviluppo).
Secondo me
continua...

DA MARCO DE TURRIS (click)

La prova ontologica d'Anselmo d'Aosta

“Questa cosa dunque esiste in modo così vero che non si può pensare che non esiste. Infatti si può pensare che esista qualcosa che non si può pensare non esistente; ma questo è maggiore di ciò che si può pensare non esistente. Perciò, se ciò di cui non può pensarsi nessuna cosa maggiore può essere pensato non esistente, ciò di cui non può pensarsi nessuna cosa maggiore non è ciò di cui non può pensarsi nessuna cosa maggiore. Allora, ciò è contraddittorio. Perciò qualcosa di cui non può pensarsi nessuna cosa maggiore esiste in modo così vero che non si può pensare non esistente.” [Anselmo, Proslogion, cap.III, BUR, Milano, Rizzoli, 1992, pp. 86.]

La prova ontologica è una dimostrazione logica dell'esistenza dell'essere parmenideo, poi divenuta nella teologia medievale una forma di dimostrazione a priori dell'esistenza di Dio. La paternità di tale prova risale al Proslogion dell’ecclesiastico Anselmo d'Aosta (1033-1109), scritto attorno al 1077.
Anselmo argomenta che anche l’ateo che nega Dio nella sua mente formula l’idea della divinità intesa quale Essere Supremo e Perfetto. Egli parte da ciò che sviluppare una forma di dimostrazione negativa o per absurdum. Si ammetta per ipotesi che Dio, «ciò di cui non si può pensare il maggiore» esista nel solo intelletto, e non nella realtà. Tuttavia, ciò comporta una contraddizione, in quanto ciò di cui non è possibile concepire nulla di superiore non può esistere soltanto nell’intelletto. Infatti, l’esistere nella realtà è ancora superiore a quello della semplice esistenza mentale. Se quindi ciò di cui è impossibile concepire un ente superiore esiste soltanto nel pensiero umano, si dice che ciò di cui è impossibile concepire un ente superiore è ciò di cui in realtà è possibile concepire un ente superiore, il che comporta una contraddizione. Pertanto, ne consegue che l’essere di cui è impossibile concepire un ente superiore esiste assieme nella mente e nella realtà.
Dovendo dimostrare l'esistenza di Dio, ovvero l’Ente Primo e Perfetto, Anselmo ritiene di dover compiere una dimostrazione a priori e quindi non basata sui sensi e l’empiria, ritenuta l'unica in grado di dimostrare il fondamento ontologico di tutto l’esistente. La sua scelta di compiere la dimostrazione in forma negativa ovvero per absurdum gli permette inoltre di svilupparla evitando di porre precedenti assiomi o teoremi e basandosi unicamente sulla ragione e la logica, coi suoi principi fondamentali di non contraddizione e del terzo escluso.
Le premesse intellettuali della dimostrazione anselmiana sono quelle del neo-platonismo, con la sua nozione di intellectus/nous, che comporta come l’esistere nel pensiero sia già realmente esistere. Da ciò consegue che l’esistenza della nozione di Dio nel pensiero esiga logicamente che si afferma l’esistenza divina effettiva nella realtà. Il neo-platonismo ha sempre postulato l’esistenza nell’uomo di una precisa gerarchia delle facoltà, organizzate in modo scalare (Classica quella di voluntas/affectus, mens/ratio, intellectus/spiritus; volontà ed emotività; mente e ragione; spirito. Tale distinzione è paragonabile, mutatis mutandis, a quella fra inconscio, conscio e trans-conscio.), in cui la gnoseologia ricalca l’ontologia, anzi l’opposto, poiché nel neo-platonismo il conoscere è superiore all'essere. Lo spirito permette di cogliere con conoscenza diretta ed assoluta le verità trascendenti, poiché esiste in esse. I principi metafisici sono quindi dimostrabili e conoscibili logicamente allo stesso modo di quelli matematici e trovano ambedue perfetta manifestazione razionale. Il neo-platonismo quindi può giungere ad esprimere l’idea di una gnosi, intesa quale conoscenza diretta della verità trascendente, che di per sé esclude la fede, considerata quale una forma gnoseologica inferiore ed imperfetta in quanto costituita appunto dal credere senza averne conoscenza ed esperienza intellettuale.
La prova ontologica di Anselmo d’Aosta a distanza di mille anni continua ad essere dibattuta, trovando favorevoli ed oppositori. Già quando il grande pensatore era in vita egli ebbe un avversario nel monaco Gaunilone. In seguito, grandi autori come Bonaventura da Bagnoregio, Cartesio, Leibniz, Hegel hanno accettato e riformulata a proprio modo la dimostrazione anselmiana, mentre invece altri, come Tommaso d’Aquino, Locke e Kant l’hanno respinta, ognuno a proprio modo.
Fra i sostenitori dell’argomentazione anselmiana si ritrova anche il grande logico Kurt Gödel. Egli, che rivoluzionò la matematica con i suoi principi, era filosoficamente un neo-platonico, e matematicamente un platonista: riteneva che le verità matematiche fossero universali, eterne e trascendenti, scoperte ma non create dall’uomo. Gödel tentò anche una prova filosofica dell’esistenza di Dio. Egli concepì l’Essere come una proprietà necessaria e costitutiva in sé e per sé, da porre a fondamento del pensiero logico e dell'ordine matematico dell'universo. La sua ontologisches Beweis, ossia la dimostrazione dell'esistenza di Dio, è strutturata su di un rigoroso teorema logico-formale, secondo i principi della logica modale.
È degno di nota che tali elaborazioni intellettuali europee trovino forti somiglianze nell’interpretazione filosofica della matematica indiana, a cui si deve, fra l’altro, l’invenzione dello “zero”. Anch’essa postula la possibilità di provare le verità metafisiche in forma logico-formale.