domenica 28 settembre 2008

Dove finisce la religione e comincia la pazzia...


Fatwa saudita: Donne guardino con un solo occhio. Uomini impongano a moglie un niqab monofessura Roma, 26 set. (Apcom) -

Sono troppi, davvero troppi i centimetri di pelle che il niqab - il velo integrale islamico - permette di vedere. La sensibilità d'un uomo potrebbe essere turbata osservando le fessure che mostrano gli occhi, spesso truccati, delle donne.

Quindi, il noto dotto islamico Sheikh Mohammed al Habdan ha invitato i pii mariti a fare pressione sulle loro mogli per utilizzare un niqab con una sola fessura e, possibilmente, piccola: in fondo, guardare da un solo occhio è sufficiente per non inciampare.

Il sito web della tv al Arabiya riporta estesamente il nuovo editto religioso del predicatore, molto noto per le sue apparizioni televisive.

"Una donna pia non esce di casa truccata anche se coperta con il niqab", premette il dottore della legge. Quindi è opportuno che le donne indossino un velo che non permetta d'intravedere la lascivia del trucco. Cioè, "un niqab con una sola fessura, possibilmente piccola, giusto per non inciampare quando si cammina".

La controversa "fatwa" è stata pronunciata in una trasmissione dell'emittente satellitare religiosa, al Majd.

L'imam ha invitato gli uomini a "fare pressione sulle proprie donne" perché adottino il niqab monocululare. E ha dato diverse motivazioni. Una delle quali di carattere economico.

"La donna, per abbellire la zona intorno agli occhi, spende un sproposito", ha affermato il religioso, con un'argomentazione che fa pensare a esperienze vissute in prima persona.

Ma l'argomento più forte è quello sessuale.

Le donne, con quel filo di trucco che s'intravede tra le fessure del niqab, "inducono in tentazione i giovani, facendo loro salire il sangue al cervello".

Non parliamo del "colmo" di quelle donne, anche sposate, che osano truccarsi sotto il velo.

"A che pro lo fanno?" chiede lo sceicco, facendo intendere d'essere ben informato sugli scopi reconditi d'un comportamento così "provocatorio".

Come si rimedia, allora? Facile, le donne guardino da un solo occhio e indossino niqab all'uopo realizzati.

L'imam sostiene che bisognerebbe vietare "la vendita dei niqab non consoni alla Shariya islamica", i quali "hanno ben due fessure e, per giunta, sono spesso talmente grandi da fare intravedere le guance".

Bisogna, continua il dotto, ritornare ai saggi discepoli del Profeta, che hanno imposto alle loro donne un velo casto "con una fessura piccola per un solo occhio".

In fin dei conti cosa è peggio? "Inciampare su una pietra per la strada, oppure fare incendiare le voglie d'un giovane, guadagnandosi la dannazione eterna?" http://oknotizie.alice.it/go.php?us=41501290bf7d033a
http://www.unaviaxoriana.it/cgi-bin/uvpo/index.cgi?action=viewnews&id=491

E' vietato mangiare con la mano sinistra


L'Egiziano islamista Wagdi Ghoneim spiega che è vietato mangiare con la mano sinistra perché è ciò che fa Satana.

La charia prescrive al musulmano di mangiare con la mano sinistra, e cagare girando il posteriore alla Mecca.

Qualsiasi giornalista che criticherebbe cheikh Wagdi Ghoneim potrebbe essere congediato, flagellato ed imprigionato.

" Ecco un estratto della conferenza dove dà i numeri in tutto il suo splendore: ( Il video su MERMRI http://www.memritv.org/clip/en/1862.htm ) Ghoneim: Certi dicono: “Sono mancino. Utilizzo la mia mano sinistra per tutto„. Ero come voi. Avevo l'abitudine di mangiare, bere, vestirmi, e scrivere con la mia mano sinistra. Ecco come Allah lo ha creato.

Quando sono diventato pio nell'1969, Allah sia lodato, ciò ha preso fine.

Nell'occasione, Satana ha tentato di utilizzare la mia mano sinistra, allora per mettere un termine a tutto ciò… cosa mangio?

Un riso? Mangio riso con un cucchiaio.

Un pane? Devo inizialmente tagliarlo. Bene, taglierò il pane in anticipo. Preparo l'acqua e tutto.

È tutto.

Ho già tagliato il pane… quindi io prendo la mia mano sinistra e la metto sotto la mia gamba sinistra. ecco ci siamo, ora è incastrata. Non uscirà.

Prendo il cucchiaio nella mia mano destra, e lo stesso dicasi per la forchetta… l'hadith dice che quando avete finito di mangiare, dovete leccarvi le dita perché non sapete esattamente dove si trovano le benedizioni.

Voi dite che è disgustoso perché è il profeta Mahomet che ha detto ciò, ma se Michael Jackson o un quidam vi dicesse di leccare i vostri piedi, lo fareste. Siamo musulmani, e seguiamo la via del profeta. "

"Islam: non c'é costrizione nella religione" da http://scettico72.splinder.com/post/18529089
http://www.unaviaxoriana.it/cgi-bin/uvpo/index.cgi?action=viewnews&id=490

SONO GIA' PASSATI 30ANNI DALLA MORTE


33 soli giorni di Papato per Giovanni Paolo I - Albino Luciani, tanti quanti gli anni di Cristo, ma resteranno perenni nella memoria.

lunedì 22 settembre 2008

Comunisti

Nel 1994 il p. Robert A. Graham scrisse un articolo su «Civiltà cattolica» intitolato Ideologia nazi-comunista nella seconda guerra mondiale.
Nel paragrafo «Il Partito Comunista Francese e la guerra» ricordò che nel 1939 fu il patto di non aggressione siglato tra Hitler e Stalin il 23 agosto ad aprire la strada alla guerra.
Per anni il partito comunista francese aveva «denunciato ad alta voce il nazismo o “fascismo”, come preferiva definirlo».
Infatti, «molti comunisti tedeschi languivano nei campi di concentramento e la stessa Parigi era piena di esuli dalla Germania».
Il fatto era che «Mosca non aveva fatto il minimo accenno a ciò che bolliva in pentola, tanto meno aveva dato istruzioni su come comportarsi a riguardo».
Così, «Stalin, conclusero le sue menti, con una mossa geniale, aveva inaugurato la storica “guerra imperialista”».
Già: «ora i nazisti imperialisti e le democrazie erano gli uni contro le altre all’inizio di una guerra prevedibilmente rovinosa, che avrebbe visto la fine del capitalismo e aperto la strada alla rivoluzione proletaria».
Solo che, «prima del voltafaccia sovietico, i deputati comunisti avevano addirittura votato alla Camera a favore del bilancio militare.
Ma ora (…) si dichiararono contrari alla guerra. La reazione del Governo» fu che «il partito venne bandito e il suo quotidiano, L’Humanité, soppresso».
Tuttavia, i membri del partito alla Camera si riorganizzarono sotto un altro nome e, il 9 ottobre, inviarono una petizione a Edouard Herriot, presidente della Camera, nella quale chiedevano immediati negoziati di pace con la Germania.
Dopo tanti mesi di denunce nei confronti dei munichois, adesso erano i comunisti stessi a chiedere una nuova Monaco.
Alcuni giorni più tardi, Maurice Thorez, segretario generale del Partito Comunista Francese, disertò dall’esercito e fuggì in Belgio attraversando il confine. Da lì Thorez si recò in Russia, dove rimase.
Anche Jacques Duclos, un altro leader del partito, si trasferì in Belgio e da qui ritornò quando i tedeschi entrarono a Parigi».
Si noti che, nel periodo di non-aggressione, «Stalin non chiese a Hitler il rilascio dei molti comunisti tedeschi».
Per quanto riguarda i comunisti francesi, «l’opposizione alla guerra, con quello che comportava di slealtà e diserzione, per non dire tradimento, (…) implicò anche la collaborazione con il nemico. Ma nel giugno del 1941 le cose subirono un altro cambiamento radicale.
La guerra non era più una “guerra imperialista”: la madrepatria sovietica era in pericolo». Così, essi «entrarono nella résistance, sabotando le installazioni tedesche.
Alla fine del 1944, Maurice Thorez, di ritorno dall’Unione Sovietica, riprese il suo vecchio posto, salutato dalla stampa comunista, con uno sfacciato bluff, come un eroe della resistenza.
A volte l’ideologia può presentare aspetti comici».
Rino Camilleri
21 settembre 2008

sabato 13 settembre 2008

BRUTO MARIA BRUTI (click)

Crolla il Mito: l’ideologia nazi-comunista di Allende


La sinistra internazionale ha costruito, dal 70 fino ad oggi, il mito di Allende con libri e films.


Allende è diventato l’icona della sinistra planetaria.

Oggi questo mito comincia a crollare, pezzo dopo pezzo, demolito da un ricercatore cileno che sta trovando diversi e inoppugnabili documenti di archivio che dimostrano il sostanziale nazi-comunismo di Salvator Allende.


Allende era un fervente seguace delle teorie antisemite ed eugenetiche di stampo nazista.


Victor Farias, laureato in filosofia a Friburgo, allievo di Hidegger, per trent'anni ricercatore
all'università Freie a Berlino e attualmente professore di filosofia
all'università Andrés Bello a Santiago del Cile.

Ha recentemente completato il suo studio “ Salvator Allende: el fin de un mito, Santiago 2006”.


Victor Farias è stato sollecitato ad approfondire l’ideologia “segreta” di Allende da parte del noto “cacciatore di nazisti” Simon Wiesental, dopo che Allende, come presidente social-comunista del Cile, dette totale protezione al nazista Walter Rauff, noto ufficiale delle SS, stretto collaboratore di Eichmann, ideatore delle camere a gas, e responsabile della deportazione di centinaia di civili milanesi verso i campi di sterminio nel 1942.


IN SINTESI:


Nel 1938 Allende, in veste di Ministro della sanità durante il governo del Fronte Popolare, presentava un progetto di legge per sterilizzare i malati di mente con la forza e mediante appositi Tribunali di sterilizzazione.

Il giovane medico Allende si nutriva del razzismo scientifico più estremista, tanto da affermare che “i supposti difetti degli ebrei ( secondo Allende: truffa, falso, calunnia, usura; ndr ) non sono attribuibili a condotte e responsabilità individuali, ma a caratteristiche genetiche immodificabili””( cfr Farias).

Coerente con le sue teorie “biologiste”, Allende considerava l’omosessualità un problema esclusivamente biologico e, citando gli esperimenti di Steinach, Pezard e altri, proponeva l’impianto coatto di tessuto testicolare nel ventre delle persone con tendenza omosessuale al fine di “restituire al paziente un sesso definito” ( cfr Farias ).


Antisemita dichiarato, Allende acconsentì all’accordo segreto fra il governo del Fronte Popolare e la Germania di Hitler che concedeva a quest’ultima perfino l’uso militare di un’isola del Pacifico



EMERGONO ANCHE DOCUMENTI che dimostrano che Cuba stava preparando un bagno di sangue in Cile nel 1973, con la complicitù di Allende


ALLENDE E LA PROTEZIONE DI WALTER RAUFF, L’IDEATORE DELLE CAMERE A GAS:




NOTA STORICA: Il 1° settembre del 1939 la Germania attacca la Polonia e il 17 settembre del 1939 anche l'URSS attacca la Polonia. La Polonia viene smembrata: un quarto del suo territorio, con Danzica, annesso alla Germania, un altro quarto ridotto a governatorato sotto controllo nazista e il resto occupato dall'URSS.

In base al patto di non aggressione, Hitler permette a Stalin di occupare i paesi baltici ( Estonia, Lettonia, Lituania ) e di invadere la Finlandia e Stalin appoggia, definendola difensiva, l’occupazione tedesca di Norvegia e Danimarca.
Stalin spedisce a Parigi il segretario del Komintern Dimitrov e il suo vice dell’epoca Togliatti per coordinare l’allineamento dei comunisti europei e schierarli a favore del nazismo.
Quando Hitler invade la Francia nel 1940, il partito comunista francese si schiera a favore di Hitler, il segretario del PCF Maurice Thorez si toglie la divisa da soldato e lancia l’appello alla diserzione proletaria per non fare guerra ai nazisti


NAZISTI E COMUNISTI IN AMERICA LATINA:


Pochi sanno che, dopo la seconda guerra mondiale, nazisti e comunisti sono tornati all’antico amore del 1939: il politologo Pierre Faillant de Villemarest ricordava che i maggiori esponenti nazisti, in America del Sud, passarono al servizio del KGB.




Martin Bormann, delfino di Hitler, era convinto della coincidenza ideologica fra il nazismo ed il comunismo: nel 1939 la sua funzione era quella di collaboratore diplomatico con i comunisti russi.
Dopo la guerra viene costruita la montatura della sua morte mentre, in realtà, Bormann muore nel 1959 in Paraguay.



Nel 1946 Bormann, considerando un errore la rottura del patto tedesco – sovietico del 1939, diventò agente operativo del KGB in sudamerica e nel 1949 lanciò un appello a tutti i rifugiati tedeschi in sudamerica affinché lavorassero per Mosca. (20)


Il nazista Walter Rauff, che ha costruito la via romana di evasione dei nazisti verso l’America meridionale, verrà protetto da Salvador Allende, presidente social – comunista del Cile, perché era passato al servizio del KGB insieme ai maggiori esponenti nazisti in America.
Simon Wiesenthal si lamentò perché Allende non gli aveva voluto consegnare Walter Rauff e altri nazisti rifugiati in Cile

di bruto maria bruti

venerdì 12 settembre 2008

BISOGNA RICORDARE

THE DAY OUR FREEDOM RANG
Elizabeth Joyce

And when the twilight steals
I know how the lady in the harbor feels…

A tragedy happened here today
A plane flew into the Twins.
Smoke and fire raged untold destruction
As thousands of people ran for their lives.

I sit here with my hands trembling,
Tears rolling down my face, the torch weaving
Can I hold it up much longer?
The terrorists attacks were devastating,
And America suffers with a broken heart.

Liberty watches over those of every culture and background
Who proudly call themselves American.
This country was founded by those searching,
Striving, struggling for freedom,
America is the nation where this is found!
Found in us and our children and our children’s children.

Do you really think you can stop us?
You can destroy our buildings,
You can kill our Presidents,
You can torture and murder our people.
You can even destroy Miss Liberty herself

Our Statue, Miss Liberty still stands,
With her heart as blue as the sky
Can she pull our land together?
Ah yes, comes the cry.

For you cannot destroy the fiber
Of which we, Americans, are made.
Holding her torch, showing the way.
The skyline where she stands is altered but
She still represents what we are about.

The red stripe in our flag represents our bonded blood,
Blood that has been shed for all our names.
The white, the purity of mission
To stand free, tall, and proud.
And blue, dreams and goals that will not die

The path was made for us by our forefathers
Men of all heritages and colors.
Each star a composite of all our peoples;
When you hurt but one, we all unite to defend.

As she holds her torch high up to the sky
Remember!
Remember just what the reason is
That all those innocent people died for.
Let Freedom ring!

http://www.donswaim.com/WTC.html
Il giorno in cui la nostra libertà ha squillato
Elizabeth Joyce

E quando scende il crepuscolo,
So come si sente la signora nel rifugio…

Una tragedia è avvenuta oggi
Un aereo è volato nelle torri gemelle.
Fumo e fuoco hanno infuriato in una indicibile distruzione
E migliaia di persone sono scappate per salvarsi la vita.

Siedo qui con le mie mani tremanti,
Lacrime che scorrono sulla mia faccia, la torcia che si agita
Potrò sopportarlo a lungo?
L’attacco terrorista è stato devastante,
E l’America soffre col cuore spezzato.

La libertà protegge coloro di ogni cultura e background
Che fieramente si definiscono americani.
Questo paese è stato fondato da coloro che hanno cercato,
aspirato, lottato per la libertà.
L’America è la nazione dove questa si trova.
In noi, nei nostri figli e nei figli dei nostri figli.

Pensate veramente di poterci fermare?
Potete distruggere i nostri edifici,
Potete uccidere i nostri Presidenti,
Potete torturare ed uccidere la nostra gente,
Potete anche distruggere la stessa Miss Liberty.

La nostra statua, Miss Liberty, è ancora in piedi,
Col cuore azzurro come il cielo
Può tenere unita la nostra terra?
Ah, Sì. Che lo si urli.

Perché non puoi distruggere la fibra,
Con cui noi, americani, siamo fatti.
Tenendo alta la torcia, mostrando la via,
Lo sfondo in cui si erge è alterato ma
Ancora rappresenta che cosa siamo.

Le strisce rosse della nostra bandiera rappresentano il legame di sangue,
Sangue che è stato versato in nostro nome.
Il bianco, la purezza della missione,
Di stare dritti, liberi e fieri.
E il blu, sogni e mete che non moriranno.

La Strada è stata fatta dai nostri padri
Uomini di tutti i retaggi e colori
Ogni stella un’insieme di tutto il nostro popolo
Se ne colpisci uno, lo difenderemo uniti.

E mentre lei tiene la sua torcia alta nel cielo
Ricorda!
Ricorda la ragione
Per cui tutta quella gente è morta
Lascia la libertà Squillare.

mercoledì 10 settembre 2008

lunedì 8 settembre 2008

LA MEGABUFALA DEGLI ORSI POLARI: ECCO LE PROVE (click)

AFGHANISTAN - I CADUTI E I FERITI DEL CONTINGENTE ITALIANO (click)

Il fallito attentato di oggi a Herat e' solo l'ultimo di una
lunga lista di attacchi e incidenti che hanno causato 11 morti
vittime nel contingente italiano in Afghanistan. Questo e' un
elenco dei caduti e dei feriti italiani sul fronte afghano:

2004
- 3 ottobre: un mezzo su cui viaggiavano 5 soldati esce
di strada uccidendo il caporal maggiore Giovanni Bruno, mentre
altri quattro militari restano feriti.

2005
- 3 febbraio: un velivolo civile in volo da Herat A
Kabul, precipitava a 60 Km sud est dalla capitale, in zona di
montagna. Sul volo era presente il capitano di vascello Bruno
Vianini effettivo al Comando Interforze Operazioni Forze
Speciali, in
servizio presso a Herat.

- 11 ottobre: a causa di un incidente mortale, perde la
vita il caporal maggiore capo Michele Sanfilippo.

2006
- 5 maggio: a seguito dell'esplosione di un ordigno al
passaggio di una pattuglia del contingente, perdevano la vita
il capitano Manuel fiorito e il maresciallo capo Luca
Polsinelli.

- 2 luglio: il colonnello Carlo Liguori perdeva la vita a
seguito di un malore.

- 8 settembre: quattro soldati a bordo di un mezzo in
servizio di pattuglia restano feriti dall'esplosione di un
ordigno posto sul ciglio della strada a Farah
- 20 settembre:in un incidente stradale a Kabul, perse
la vita il caporal maggiore Giuseppe Orlando.

- 26 settembre: a seguito dell'esplosione di un ordigno
al passaggio di una pattuglia del Contingente, nel distretto di
Chahar Asyab, circa 10 km a sud di Kabul, perdeva la vita il
caporal maggiore capo scelto Giorgio Langella e
successivamente, il
caporal maggiore Vincenzo Cardella.

2007
- 14 maggio: due militari italiani sono feriti
leggermente vicino a Herat dalla deflagrazione di un ordigno.

- 21 agosto: tre militari restano feriti nel corso di
un atterraggio di emergenza effettuato a sud-est di Kabul
dall'elicottero su cui erano in missione a causa di un guasto
tecnico.

-24 novembre: un kamikaze si fa saltare in aria a
Pagman, a 15 chilometri a ovest di Kabul uccidendo il
maresciallo capo Daniele Paladini
2008
- 13 febbraio: in un scontro a fuoco nella valle di
Ezeebin nei pressi di Rudbar a circa 60 chilometri dalla
capitale venne ucciso il maresciallo Giovanni Pezzullo.
(AGI) - Roma, 7 settembre -

sabato 6 settembre 2008

L’INNALZAMENTO DEI MARI ? UN BUCO NELL'ACQUA (click)

di Nino Materi

La sai quella sull’innalzamento dei mari? «Sì, nei prossimi 100 anni il livello degli oceani crescerà fino a sei metri...». La barzelletta (categoria fanta-ambientalismo) ce l’hanno sempre raccontata così. Invece era solo bluff. La realtà è che «il livello dei mari salirà nel prossimo secolo meno del previsto...».
Studi scientifici, più o meno «autorevoli», giungono a conclusioni opposte. Noi, nel mezzo, indecisi con chi schierarci. E col sospetto che ormai dati e ricerche siano clamorosamente manipolati per portare acqua al proprio mulino ideologico, imbarcando più finanziamenti possibili.
Il partito dei catastrofisti è però allo sbando. A proposito di acqua e mare, ha appena servito l’ultima eco-pagliacciata. Nature Geoscience pubblica un dossier condotto da un gruppo di ricerca internazionale coordinato dall’università del Wisconsin-Madison che ci mette in guardia sull’arrivo di uno «tsunami planetario»; ma ecco che il giorno dopo gli risponde Science che ha in prima pagina una rassicurante inchiesta: «Il livello dei mari salirà meno del previsto nei prossimi anni, la stima che annunciava un innalzamento record entro il 2100 si è rivelata non corretta». Capito? «Non corretta». Il professor Anders Carlson - che aveva annunciato uno scenario ispirato al film The day after tomorrow - ha sbagliato i conti...
A scoprire l’«errore» sono stati gli esperti dell’università del Colorado. Il modello «apocalittico» di Carlson prevedeva che lo scioglimento dei ghiacci di Antartide e Groenlandia entro il 2100 avrebbe fatto salire in maniera incontrollata il livello dei mari, ridisegnando le coste di tutti i continenti. Ma adesso, grazie all’Istituto di ricerca artica e alpina dell’ateneo americano, abbiamo scoperto che si trattava dell’ennesimo falso allarme firmato dagli apocalittici.
«Le loro stime sono scorrette - sottolinea il coordinatore dell’équipe smaschera-bufale del Colorado, Tad Pfeffer -. Soltanto un irrealistico scioglimento di tutti i ghiacciai del mondo dal ritmo vertiginoso potrebbe spiegare un aumento del livello dei mari superiore a due metri».
L’esperimento coordinato da Pfeffer ha calcolato che cosa potrebbe accadere se effettivamente i ghiacci dei Poli si sciogliessero. In questo modo si è scoperto che l’innalzamento del livello dei mari richiederebbe lo scioglimento di enormi quantità di ghiaccio in tempi rapidissimi. Di conseguenza gli autori della ricerca considerano «esagerati» i modelli che prevedono un innalzamento minimo di due metri e ritengono che questi «non possono essere considerati come una plausibile ipotesi di lavoro».
A dispetto quindi delle previsioni funeste secondo cui il livello degli oceani potrebbe sollevarsi di sei metri, gli studiosi dell’università del Colorado ritengono che anche solo un innalzamento di circa due metri sarebbe «fisicamente impossibile». Lo scenario «limite», al contrario, considera plausibile un innalzamento di pochi centimetri entro la fine del secolo.
«La conclusione del nostro studio - osserva Pfeffer - è che considerazioni fisiche molto semplici mostrano come alcune delle previsioni più ampie sull’innalzamento del livello dei mari sono inverosimili perché semplicemente non c’è modo che i ghiacci possano sciogliersi così velocemente».
In sostanza - a dar credito ai modelli avventatamente anticipati dal professor Carlson dell’università del Wisconsin-Madison - lo scioglimento dei ghiacciai della sola Groenlandia dovrebbe procedere a un ritmo 70 volte più rapido di quello attuale. A dir poco irrealistico. Circa le teorie secondo cui la temperatura in Groenlandia e Antartide potrebbe salire di oltre 15 gradi entro il 2100, gli autori della ricerca pubblicata su Science osservano che l’ultima volta che questo è accaduto, circa 125.000 anni fa durante l’ultimo periodo interglaciale, i ghiacciai hanno fatto aumentare il livello degli oceani fino a 60 metri e che questo processo potrebbe avere richiesto millenni.
«A nostro avviso - concludono i ricercatori - alcuni degli studi che prevedono l’aumento del livello dei mari oltre 90 centimetri per la fine del secolo non presentano alcuna evidenza glaciologica». Valutazioni, osservano, delle quali dovranno tenere conto politici e amministratori: «Se prevediamo un aumento del livello del mare di circa due metri e quello che si verifica è di pochi centimetri, si rischia di spendere miliardi di dollari per risolvere il problema sbagliato».
Esattamente come è stato fatto finora...

venerdì 5 settembre 2008

IO TENGO PER MCCAIN (click)


LA FAMIGLIA DEL VICEPRESIDENTE SARAH PALIN

mercoledì 3 settembre 2008

Dal Sito del Goveno sul problema Russia Georgia.






12594/08

IT

COSIGLIO

DELL'UIOE EUROPEA

Bruxelles, 1° settembre 2008

(OR. fr)

12594/08

COCL 3

OTA DI TRASMISSIOE

della: presidenza

alle: delegazioni

Oggetto: COSIGLIO EUROPEO STRAORDIARIO DI BRUXELLES

1° SETTEMBRE 2008

COCLUSIOI DELLA PRESIDEZA

Si allegano per le delegazioni le conclusioni della presidenza del Consiglio europeo straordinario di

Bruxelles (1° settembre 2008).

___________________

12594/08 1

IT

La riunione del Consiglio europeo è stata preceduta da un intervento di Hans-Gert Pöttering,

presidente del Parlamento europeo, cui è seguito uno scambio di opinioni.

o

o o

1. Il Consiglio europeo è seriamente preoccupato per il conflitto aperto esploso in Georgia, per

le conseguenti violenze e per la reazione sproporzionata della Russia: il conflitto ha provocato

grande sofferenza da entrambe le parti. Interventi militari di questo tipo non costituiscono una

soluzione e non sono accettabili. Il Consiglio europeo deplora le perdite di vite umane, le

sofferenze inflitte alle popolazioni, il numero di sfollati o profughi, i danni materiali ingenti.

2. Il Consiglio europeo condanna fermamente la decisione unilaterale della Russia di riconoscere

l'indipendenza dell'Abkhazia e dell'Ossezia del Sud. Questa decisione è inaccettabile e il

Consiglio europeo esorta gli altri Stati a non riconoscere questi proclami d'indipendenza e

chiede alla Commissione di esaminarne le conseguenze concrete. Rammenta che una

soluzione pacifica e duratura dei conflitti in Georgia deve essere basata sul pieno rispetto dei

principi d'indipendenza, sovranità e integrità territoriale riconosciuti dal diritto internazionale,

dall'atto finale della conferenza di Helsinki sulla sicurezza e la cooperazione in Europa e dalle

risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.

3. Il Consiglio europeo sottolinea che ciascuno Stato in Europa ha diritto di decidere liberamente

della propria politica estera e delle proprie alleanze, nel rispetto del diritto internazionale e dei

principi di buon vicinato e di cooperazione pacifica. È parimenti legittimo tener conto degli

interessi di sicurezza di ciascuno, sempre nel rispetto dei principi fondamentali della

sovranità, dell'integrità territoriale e dell'indipendenza degli Stati.

12594/08 2

IT

4. Il Consiglio europeo si rallegra che l'accordo in sei punti ottenuto il 12 agosto sulla base degli

sforzi di mediazione dell'Unione europea sia risultato nel cessate il fuoco, nel migliore inoltro

dell'aiuto umanitario alle vittime e in un sensibile ritiro delle forze militari russe. L'attuazione

di questo piano deve essere completa. Il Consiglio europeo esorta le parti a proseguire

l'attuazione integrale e in buona fede dell'accordo che hanno sottoscritto. Le forze militari che

non si sono ancora ritirate sulle linee precedenti all'inizio delle ostilità devono procedervi

senza indugio. Al di là dell'assistenza alle vittime, è ora urgente mettere a punto il

meccanismo internazionale di supervisione - cui l'Unione è pronta a partecipare - previsto al

punto 5 dell'accordo per sostituire le ulteriori misure di sicurezza russe nella zona adiacente

all'Ossezia del Sud. È altresì urgente avviare le discussioni internazionali previste al punto 6

dell'accordo sulle modalità di sicurezza e stabilità in Abkhazia e in Ossezia del Sud.

5. L'Unione europea è pronta ad impegnarsi, anche con una presenza sul terreno, per sostenere

tutte le iniziative volte ad una soluzione pacifica e duratura dei conflitti in Georgia. A tal fine

gli Stati membri dell'Unione europea apportano un contributo significativo al rafforzamento

della missione di osservazione dell'OSCE nell'Ossezia del Sud, sotto forma d'invio di

osservatori e d'ingenti contributi materiali e finanziari. L'Unione europea ha altresì deciso

d'inviare immediatamente una missione esplorativa incaricata di contribuire alla raccolta

d'informazioni e di precisare le modalità di un impegno rafforzato dell'Unione europea sul

terreno a titolo della politica europea in materia di sicurezza e di difesa. Il Consiglio europeo

invita gli organi competenti del Consiglio a svolgere tutti i lavori preparatori necessari

affinché il Consiglio possa eventualmente decidere, fin dal 15 settembre, l'invio di tale

missione d'osservazione, in funzione dell'evolversi della situazione e in stretto coordinamento

con l'OSCE e le Nazioni Unite. Il Consiglio europeo chiede a tal fine al presidente del

Consiglio e all'SG/AR di avviare tutti i contatti e i lavori necessari.

12594/08 3

IT

6. L'Unione europea ha già corrisposto un aiuto d'urgenza. È disposta a fornire un aiuto alla

ricostruzione in Georgia, anche nelle zone dell'Ossezia del Sud e dell'Abkhazia. È pronta a

sostenere misure miranti a rafforzare la fiducia e lo sviluppo della cooperazione regionale.

Decide altresì di rafforzare le sue relazioni con la Georgia, anche tramite un'agevolazione del

rilascio dei visti e l'eventuale instaurazione di una zona di libero scambio completa e

approfondita non appena le condizioni lo permetteranno. Assumerà l'iniziativa d'indire entro

breve una conferenza internazionale di aiuto alla ricostruzione della Georgia e chiede al

Consiglio e alla Commissione di avviarne i preparativi.

7. Il Consiglio europeo rileva con preoccupazione l'impatto della crisi attuale sulla regione nel

suo insieme. Secondo l'Unione europea è oggi più necessario che mai sostenere la

cooperazione regionale e potenziare le relazioni con i vicini orientali, in particolare mediante

la politica di vicinato, lo sviluppo della « sinergia del Mar Nero » e il « partenariato

orientale » che il Consiglio europeo intende adottare nel marzo 2009. A tal fine invita la

Commissione a presentargli proposte fin dal dicembre 2008. Il Consiglio europeo sottolinea in

questo contesto l'importanza del prossimo vertice del 9 settembre tra l'Unione europea e

l'Ucraina.

8. Il Consiglio europeo decide di nominare un rappresentante speciale dell'Unione europea per la

crisi georgiana e chiede al Consiglio di prendere le disposizioni necessarie a tal fine.

9. I recenti avvenimenti evidenziano la necessità che l'Europa intensifichi gli sforzi in materia di

sicurezza dell'approvvigionamento energetico. Il Consiglio europeo invita il Consiglio, in

collaborazione con la Commissione, a esaminare le iniziative necessarie a tal fine, in

particolare per quanto attiene alla diversificazione delle fonti di energia e delle rotte di

approvvigionamento.

12594/08 4

IT

10. La crisi georgiana pone le relazioni fra l'UE e la Russia di fronte a un bivio. Il Consiglio

europeo ritiene che, dati sia l'interdipendenza fra Unione europea e Russia sia i problemi

globali ai quali entrambe sono confrontate, non vi sia alternativa auspicabile ad una relazione

forte, fondata sulla cooperazione, la fiducia e il dialogo, sul rispetto dello Stato di diritto e dei

principi riconosciuti dalla Carta delle Nazioni Unite e dall'OSCE. In quest'ottica abbiamo

avviato, lo scorso luglio, la negoziazione di un nuovo accordo quadro fra l'Unione e la Russia.

11. Esortiamo la Russia ad unirsi a noi in questa scelta fondamentale d'interesse reciproco,

d'intesa e di cooperazione. È nostra convinzione che sia nel suo stesso interesse non isolarsi

dall'Europa. L'Unione europea si è mostrata disposta al partenariato e alla cooperazione, nel

rispetto dei principi e valori che la animano. Ci aspettiamo che la Russia dia prova di

responsabilità e di fedeltà a tutti i suoi impegni. L'Unione resterà vigile; il Consiglio europeo

chiede al Consiglio, insieme alla Commissione, di esaminare attentamente e

approfonditamente la situazione e le diverse dimensioni delle relazioni UE-Russia. Questa

valutazione dovrà essere avviata da subito e proseguire, in particolare, nella prospettiva del

prossimo vertice previsto per il 14 novembre a Nizza. Il Consiglio europeo incarica il suo

presidente di proseguire le discussioni ai fini dell'applicazione integrale dell'accordo in sei

punti. A tale scopo il presidente del Consiglio europeo si recherà a Mosca l'8 settembre,

accompagnato dal presidente della Commissione e dall'Alto Rappresentante. Finché le truppe

non si saranno ritirate sulle posizioni antecedenti al 7 agosto, le riunioni di negoziato

dell'accordo di partenariato sono sospese.

______________________

Nota di Silvio Berlusconi come Comunicato Stampa

''Abbiamo superato quello che poteva essere un momento pericoloso per l'Unione europea, che rischiava di accogliere la volonta' di alcuni paesi di imporre sanzioni contro la Russia sulla base di una versione dei fatti''. Lo ha detto il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, nel corso della conferenza stampa tenuta al termine del Consiglio europeo straordinario. ''Credo che l'Europa dovesse dare in questa situazione un segnale della sua presenza e dell'unita' dei suoi Stati membri. E lo ha fatto, come dimostra il mandato pieno dato al presidente di turno dell'Ue Nicholas Sarkozy''.

Il Presidente Berlusconi ha poi espresso la sua soddisfazione per i risultati ottenuti:'' Noi ci consideriamo totalmente soddisfatti del risultato ottenuto al vertice europeo straordinario sulla Georgia e dell'attivita' che abbiamo messo in campo. C'e' continuita' – ha aggiunto Berlusconi - di una Russia che non guarda ad Oriente. L'Europa ha dato il segnale di una presenza importante. Ora continuera' a vigilare sulla situazione. C'e' volonta' di ontinuare ad occuparsi della vicenda, senza sanzioni e senza interruzioni di dialogo con la Russia". ''E' giusto essere molto equilibrati e riconoscere che c'era stata una provocazione grave a cui e' seguita una reazione. Qualcuno - ha aggiunto il premier - durante la riunione ha detto che la reazione russa e' stata sproporzionata e io gli ho chiesto che cosa si dovesse intendere eventualmente per reazione proporzionata. Nessuno mi ha risposto''. Il presidente russo Dmitri Medvedev, ha detto ancora il Presidente del Consiglio, ''ha dato ripetute assicurazioni a me e al presidente Sarkozy e ad altri della loro intenzione di un ritiro graduale dei soldati''.

1 Settembre 2008

Allegati

Documento conclusivo del Consiglio Europeo




lunedì 1 settembre 2008

DA LUCHY

lunedì 01 settembre 2008, 07:29
> Le relazioni pericolose: da Marcos a Ocalan
> di Stefano Filippi
>
> Dice il saggio: dagli amici mi guardi Iddio che dai nemici mi
guardo io. Ma
> il rifiuto della supervisione divina (essendo l'Onnipotente
impegnato a
> spacciare oppio tra popoli) condanna i pronipoti di Marx a
imbrogliarsi
> perennemente tra gli uni e gli altri. Prendiamo Prodi, per
esempio: è amico
> o nemico dei compagni di Rifondazione? Nel '96 lo fanno eleggere a
Palazzo
> Chigi, nel '98 lo impallinano, passati dieci anni lo votano di
nuovo per poi
> friggerlo a fuoco lento in altri 24 mesi. «Grande è la confusione
sotto il
> cielo, dunque la situazione è eccellente», sentenziava Mao, altro
padre
> nobile di Bertinotti and friends. E nel trionfo della confusione,
ecco
> spiegata la passionaccia di Rifondazione per le amicizie
pericolose,
> l'irrefrenabile spinta a difendere gli indifendibili, ad aiutare
gli
> inaiutabili, a finanziare gli infinanziabili. Fausto Bertinotti ne
ha messo
> insieme un campionario difficilmente eguagliabile. È del gennaio
1997 il
> filotto Marcos-Castro: un viaggio nel Chiapas e poi a Cuba.
>
> La foto dei due subcomandanti uno di fronte all'altro fece il giro
del
> mondo: Fausto in elegante maglia a righe orizzontali modello
Piazzetta di
> Capri e in mano il «Don Chisciotte» di Cervantes (definito da
Liberazione
> nientemeno che «un manuale contro il neoliberismo»), Marcos in
divisa
> guerrigliera con tanto di berrettino, passamontagna e cartucciere.
E quando
> Bertinotti atterrò all'Avana dal Messico, ad attenderlo trovò un
invito a
> cena del grande Fidel, il campione di tutte le democrazie
latinoamericane.
> Una cena al palazzo del Consiglio di Stato in piazza della
Rivoluzione che
> gettò in un certo imbarazzo Piero Fassino, allora sottosegretario
agli
> Esteri, che fu costretto a precisare: «La politica estera
dell'Italia è
> chiara e definita, non credo che un viaggio nel Chiapas la farà
cambiare».
> L'appoggio alle Farc è patrimonio del sub-subcomandante Ramon
Mantovani, a
> lungo responsabile esteri del Prc. L'ex parlamentare è un habitué
della
> foresta colombiana, uno che chiama «leggendario» il capo supremo
delle Forze
> armate rivoluzionarie colombiane, il sanguinario Manuel Marulanda,
una
> mammoletta soprannominata «Tirofijo» (cioè mira precisa) su cui
l'agenzia
> antidroga americana ha posto una taglia di cinque milioni di
dollari. Uno
> che garantisce: «Se i gringos venissero troverebbero un bel
benvenuto,
> sarebbe un nuovo Vietnam».
>
> Lo scorso marzo, quando «il compagno, il comandante Raul Reyes»
(uno dei
> capi della guerriglia) fu ucciso dai reparti speciali
dell'esercito di
> Bogotà, lo commemorò in un toccante articolo pubblicato da una
rivista come
> Limes che non citava neppure alla lontana Ingrid Betancourt. Il
sub-sub
> Ramon, assieme al sub-sub-subcomandante Marco Consolo, avevano
portato Reyes
> in Italia, ospite di Rifondazione, facendolo ricevere alla
Farnesina nel
> 1997. Da anni le Farc usavano il traffico di cocaina come
principale forma
> di autofinanziamento. Mantovani però preferiva ricordare con
commozione un
> altro genere di conforto, una bottiglia di whisky Buchanan 18 anni
stappata
> nella foresta dall'uomo «che lottava con le armi e con l'ironia».
Il
> capolavoro della coppia Mantovani-Consolo fu l'arrivo in Italia di
Abdullah
> Ocalan, il terrorista turco leader del partito curdo Pkk che il
sub-sub
> prelevò a Mosca e scortò in aereo a Roma, nella certezza che il
governo
> «amico» di Massimo D'Alema (il quale doveva riconoscenza ai
Bertinotti-boys
> per avergli spalancato le suite di Palazzo Chigi) gli avrebbe
concesso asilo
> politico. Quelli di Rifondazione sono così: romantici, sognatori,
utopistici
> Sono certi che con gli amici tutto si aggiusta.
>
> Sono convinti che Ocalan, Marcos, Reyes non sono nemmeno compagni
che sbagliano, ma compagni che fanno esattamente ciò che deve essere
fatto. Pensano che la Costituzione italiana, le leggi, i rapporti
internazionali siano pastoie che loro possono aggirare. Nel momento
in cui il fondatore del Pkk scese all'aeroporto di Fiumicino, i suoi
accompagnatori ignoravano che l'Italia non poteva né estradarlo né
ospitarlo, non si curavano di creare un incidente diplomatico
convogliando su D'Alema le accuse di violare le norme costituzionali
che regolano il diritto di asilo. E se ne fregavano se la Turchia
avrebbe decretato l'embargo contro le aziende italiane: tanto peggio
per il padronato. Ma tant'è, per Rifondazione le amicizie davvero
pericolose non sono quelle con i terroristi, ma con gli imprenditori
asserviti al capitale.
>