sabato 6 settembre 2008

L’INNALZAMENTO DEI MARI ? UN BUCO NELL'ACQUA (click)

di Nino Materi

La sai quella sull’innalzamento dei mari? «Sì, nei prossimi 100 anni il livello degli oceani crescerà fino a sei metri...». La barzelletta (categoria fanta-ambientalismo) ce l’hanno sempre raccontata così. Invece era solo bluff. La realtà è che «il livello dei mari salirà nel prossimo secolo meno del previsto...».
Studi scientifici, più o meno «autorevoli», giungono a conclusioni opposte. Noi, nel mezzo, indecisi con chi schierarci. E col sospetto che ormai dati e ricerche siano clamorosamente manipolati per portare acqua al proprio mulino ideologico, imbarcando più finanziamenti possibili.
Il partito dei catastrofisti è però allo sbando. A proposito di acqua e mare, ha appena servito l’ultima eco-pagliacciata. Nature Geoscience pubblica un dossier condotto da un gruppo di ricerca internazionale coordinato dall’università del Wisconsin-Madison che ci mette in guardia sull’arrivo di uno «tsunami planetario»; ma ecco che il giorno dopo gli risponde Science che ha in prima pagina una rassicurante inchiesta: «Il livello dei mari salirà meno del previsto nei prossimi anni, la stima che annunciava un innalzamento record entro il 2100 si è rivelata non corretta». Capito? «Non corretta». Il professor Anders Carlson - che aveva annunciato uno scenario ispirato al film The day after tomorrow - ha sbagliato i conti...
A scoprire l’«errore» sono stati gli esperti dell’università del Colorado. Il modello «apocalittico» di Carlson prevedeva che lo scioglimento dei ghiacci di Antartide e Groenlandia entro il 2100 avrebbe fatto salire in maniera incontrollata il livello dei mari, ridisegnando le coste di tutti i continenti. Ma adesso, grazie all’Istituto di ricerca artica e alpina dell’ateneo americano, abbiamo scoperto che si trattava dell’ennesimo falso allarme firmato dagli apocalittici.
«Le loro stime sono scorrette - sottolinea il coordinatore dell’équipe smaschera-bufale del Colorado, Tad Pfeffer -. Soltanto un irrealistico scioglimento di tutti i ghiacciai del mondo dal ritmo vertiginoso potrebbe spiegare un aumento del livello dei mari superiore a due metri».
L’esperimento coordinato da Pfeffer ha calcolato che cosa potrebbe accadere se effettivamente i ghiacci dei Poli si sciogliessero. In questo modo si è scoperto che l’innalzamento del livello dei mari richiederebbe lo scioglimento di enormi quantità di ghiaccio in tempi rapidissimi. Di conseguenza gli autori della ricerca considerano «esagerati» i modelli che prevedono un innalzamento minimo di due metri e ritengono che questi «non possono essere considerati come una plausibile ipotesi di lavoro».
A dispetto quindi delle previsioni funeste secondo cui il livello degli oceani potrebbe sollevarsi di sei metri, gli studiosi dell’università del Colorado ritengono che anche solo un innalzamento di circa due metri sarebbe «fisicamente impossibile». Lo scenario «limite», al contrario, considera plausibile un innalzamento di pochi centimetri entro la fine del secolo.
«La conclusione del nostro studio - osserva Pfeffer - è che considerazioni fisiche molto semplici mostrano come alcune delle previsioni più ampie sull’innalzamento del livello dei mari sono inverosimili perché semplicemente non c’è modo che i ghiacci possano sciogliersi così velocemente».
In sostanza - a dar credito ai modelli avventatamente anticipati dal professor Carlson dell’università del Wisconsin-Madison - lo scioglimento dei ghiacciai della sola Groenlandia dovrebbe procedere a un ritmo 70 volte più rapido di quello attuale. A dir poco irrealistico. Circa le teorie secondo cui la temperatura in Groenlandia e Antartide potrebbe salire di oltre 15 gradi entro il 2100, gli autori della ricerca pubblicata su Science osservano che l’ultima volta che questo è accaduto, circa 125.000 anni fa durante l’ultimo periodo interglaciale, i ghiacciai hanno fatto aumentare il livello degli oceani fino a 60 metri e che questo processo potrebbe avere richiesto millenni.
«A nostro avviso - concludono i ricercatori - alcuni degli studi che prevedono l’aumento del livello dei mari oltre 90 centimetri per la fine del secolo non presentano alcuna evidenza glaciologica». Valutazioni, osservano, delle quali dovranno tenere conto politici e amministratori: «Se prevediamo un aumento del livello del mare di circa due metri e quello che si verifica è di pochi centimetri, si rischia di spendere miliardi di dollari per risolvere il problema sbagliato».
Esattamente come è stato fatto finora...

1 commento:

duepassi ha detto...

"si rischia di spendere miliardi di dollari per risolvere il problema sbagliato"

E' esattamente quello che da tempo stiamo denunciando, ricevendo derisione, calunnie e insulti da chi si ostina a ragionare con la testa altrui, anche se, magari, per il mestiere che fa (ricercatore, per esempio) dovrebbe invece usare la sua...

Speriamo che la Scienza abbandoni la via della politica e dell'obbedienza commerciale, e torni, per quel che si può, ad essere Scienza vera, con la S maiuscola.
Altrimenti, a forza di sentir bufale, la gente finirà per perdere ogni fiducia nella Scienza, e questo sarebbe un grandissimo danno, che gli "scienziati" di ONU e via dicendo dovrebbero tener bene in considerazione.

Quando la scienza avesse perso ogni stima, chi sborserebbe più una lira per essa ?

Quindi, scienziati cari, difendendo la Scienza vera non sarete solo paladini di un mondo bello e onesto, ma povero, ma sarete paladini dell'unico mondo scientifico possibile tra qualche anno.... quando la gente avrà aperto gli occhi.

Secondo me.