giovedì 9 ottobre 2008

Un Killer chiamato Papà

Padova, 9 ottobre 008

I dialoghi impossibili.
Un Killer chiamato Papà.

Come tutte le sere dopo cena, poiché non ho più la televisione, tolta per disperazione e dignità personale dati i programmi che trasmettono , anche ieri sera me ne stavo seduto sulla mia poltrona accanto alla lampada accesa, a leggere le ultime pagine di un libro che ho trovato straordinario, "Ricordi di scuola " (di G. Mosca) che consiglierei di leggerlo a giovani e grandi per la sua grandiosità nel farti ritornar bambino sebbene per poco tempo, quando improvvisamente, nel meraviglioso silenzio che mi si crea attorno, sentii piano piano, aprire la porta della stanza in cui mi trovavo. No, mia moglie non poteva essere. Era andata a riposare presto. Era stanca dopo una giornata di lavoro trascorsa tra problemi con figli e….marito.
Scusi – disse una vocina appena appena percepibile – posso entrare ? – Certamente – risposi. Era un ragazza di indefinibile età ma bellissima, quasi lucente, vestita di nero. La pelle bianca del volto e del collo, faceva da meraviglioso contrasto con l’insieme.
E’inutile dirvi la mia sorpresa. Gli occhialini, quelli piccoli che metto quando leggo da vicino, mi sono caduti sulle ginocchia e gli occhi ho dovuto tenerli ben fermi, altrimenti mi uscivano dalle orbite. No, non avevo paura, strano. Specchi attorno non ce ne erano, così non potei vedere quello che rimaneva del mio viso, già di per sé non bello da vedere data l’età avanzata che mi porto appresso.
Prego - dissi alzandomi – si accomodi Signorina, ma….con chi ho l’onore di parlare ? - Sono Eluana, - mi disse - non mi riconosce ? Eluana Englaro, quella ragazza in coma da 16 anni….Quella di cui parlano i giornali, riviste, Procure, Magistrati, Consulte, Cassazioni, Giudici, Ospedali, Medici, Professori di tutti i tipi, Credenti ed Atei, in tutti i luoghi, persino nei bar, nelle Chiese, in Tv , nelle radio. Quella che dicono di volermi togliere il sondino, di farla finita con la vita, di togliermi gli alimenti e l’acqua per bere. Quella che da fastidio alla comunità, ormai. Che vegeto ma non vivo. Quella che un Uomo, mio Padre, che un lontano dì mi regalò la vita, mi fece nascere da un atto di Amore infinito, oggi mi vuol far morire con tutte le sue forze, dandosi da fare perfino col Presidente della Repubblica, con il Ministro di Grazia e Giustizia. Perché dice a tutti di avere fatto un patto con me. Che io gli avrei detto un giorno, quando potevo anche parlare e non solo sentire, muovermi, come tutti gli esseri umani della Terra, mentre si camminava per le strade tenendoci per mano, che se mi fosse capitata una disgrazia, una malattia grave, che so, pure uno scontro con un’ auto, con un treno, persino con un aereo, o per l’avvento di un brutto male, avrei dato a Lui, mio Padre Beppino appunto, sì, Mio Padre, la facoltà di togliermi la vita in qualunque situazione mi fossi trovata. Si ricorda Signore ? - Io proprio non ricordo di averne parlato mai con Lui di quella “facoltà” consegnatagli di vita e di morte. Era forse un Essere Divino lui ? -
Io ero diventato come una pietra, inanimato come una statua. Non sapevo che dire. Sentii solamente una flebile voce come la Sua che ripeteva a lei – ma cosa fa lì in piedi, si accomodi venga a sedere vicino a me . Ma perché, perché è venuta proprio qui da me ? Noi non ci siamo mai conosciuti , non….-
No, no Signore, non tema – mi interruppe - …sa, nella condizione in cui ci troviamo noi in stato di coma, siamo un pò come quei bambini nel grembo materno…Non possiamo parlare, ma, sentiamo, percepiamo quanto dice la nostra mamma, sentiamo il sospiro degli angeli, siamo più vicini a Dio…..ma viviamo, oh, se viviamo, e sentiamo tutto senza aver la forza poter rispondere, purtroppo. -
Ma insomma, ci sarà un motivo – dissi – un qualcuno, una persona, un fatto, che l’ha portata fino a me – continuai a ripetere centellinando le mie parole , mentre stavo riprendendomi lentamente dallo stupore e, devo dire, anche da un certo qual timore riverenziale che mi aveva rapito. – Vedrà, vedrà – continuai - che non sarà così. Vedrà che avrà capito male, che avrà sentito male. Vuole che un Padre che ama i suoi figli pensi e dica certe cose terribili ? –
Non ho dubbi - mi rispose – Signor, signor…ma come si chiama Lei ? – Perché me lo chiede ? – sbottai forse poco rispetto – Che importanza può avere il mio nome per lei ? Quando ha bussato alla porta prima, sapeva chi io fossi ? Sapeva se ero piccolo, grande,giovane, vecchio, se l’avrei accolta o meno ? Non potrei essere stato che so, un Killer, un mafioso, un pedofilo, al limite ? –
No – mi rispose - che dice. Sapesse quante cose noi sappiamo dei nostri simili. Siete voi che ci trattate come esseri lontani, al di fuori del mondo. Veda mio Padre, per esempio. Non Le sembra che sia lui un Killer volendo la mia morte ? Non Le sembra che non abbia più Amore, che abbia perso l’Anima perfino, se vuole comportarsi non come Iddio gli ha insegnato ? Dimenticare l’Amore per le creature, come si fa ? ….La prego, la scongiuro, mi dia una mano…mi salvi…..io non voglio morire. Dio non lo vuole. Dice che quando sarà il momento di tornare alla Sua Casa nei Cieli, mi avvertirà in tempo. Non ora. La prego Signore…la prego…..-
Sentii un forte scossone ad una spalla ed una voce cara, amica, amorevole che mi sussurrava <<>> - mentre due lacrime le solcavano il volto reso ancor più bello. più umano di sempre , se possibile. Gliele asciugai, mentre i mieido occhi si inumidivano.
Mi guardai attorno alla ricerca di un altro volto che nel frattempo era scomparso nell’oblio. La stanza era rimasta vuota, la porta chiusa. Eravamo rimasti solo io e mia moglie. La abbracciai teneramente, tenendola stretta a me. Era tardi, la notte stava lasciando la sua ombra nera e dalla finestra in grriglia, all’orizzonte si intravvedevano i primi bagliori del nuovo giorno. Era quasi l’Alba. Rimanemmo così abbracciati ancora per un po’ per confortarla e confortarci, che lei continuava ad essere per me, l’unico Amore della mia vita. Ripetei che nulla ci avrebbe diviso fino a che l’Amore Divino lo avesse permesso. Sì, mi ero addormentato sulla poltrona, la luce era ancora accesa, il libro era caduto per terra. Di Eluana neppure l’ombra, era sparita nell’oblio. Sentii solo quella vocina ripetere a me stesso <<>>.
Si avvererà il mio sogno sognato ?
Edoardo Maria Argentino

3 commenti:

Crystal ha detto...

C'è solo da pregare Dio perchè solo Lui può salvare questa giovane vita.
Grazie Edoardo

ambra ha detto...

Signor Argentino, il suo sogno sognato diventa vero per ognuno che legge.
Io lo vissuto con lei.

ambra ha detto...

Perdonate l'errore, ho scritto col nodo in gola.

E.C. = Io l'ho vissuto con lei.