venerdì 31 luglio 2009

I Direttori cambiano, i lettori a volte restano, a volte vanno.

Nella giornata odierna, su Libero ed Il Giornale, l’informazione dei cambiamenti in corso.

Carissimi lettori, per i saluti I'appuntamento al 24

Ecco due notizie che riguardano il nostro e vostro quotidiano. La prima è un comunicato stampa di Mediaset trasmesso alle agenzie ieri sera: {Mario Giordano assumerà I'incarico di direttore Nuove iniziative News Mediaset dal prossimo 24agosto. La nuova direzione opererà nell'ambito della direzione generale Informazione e avrà il compito di elaborare, coordinare e realizzarci progetti di sviluppo dell'area news alla luce delle nuove opportunità offerte anche dalla tecnologia digitale. A Giordano i migliori auguri di buon lavoro e un caloroso bentornato. Questo è invece il testo del comunicato della Società Europea di Edizioni:.Vittorio Feltri sarà il nuovo direttore de Il Giornale dal prossimo 24 agosto. Con lui, alla guida del quotidiano, arriverà Alessandro Sallusti con la qualifica di condirettore. Per Feltri si tratta di un gradito ritorno, avendo diretto con straordinario successo I Giornale dal 1994 al dicembre del 1997. L'editore augura buon lavoro al nuovo direttore e un ringraziamento con riconoscenza per il direttore uscente Mario Giordano per I'ottimo lavoro svolto. In meno di due anni di direzione, Giordano ha realizzato una importante riforma grafica ed editoriale, riuscendo in una fase economica molto difficile a consolidare e addirittura allargare Ia diffusione del quotidiano, Auguri a Mario Giordano per il nuovo incarico a cui è stato chiamato".

Cari lettori, queste sono le notizie. Mi sembrava corretto informarvi su quello che sta accadendo al Giornale. È, avvenuto tutto molto in fretta e, come potete capire, questo è un momento un po' di trambusto, come spesso capita quando si parte e si arriva. Ci sarà tempo per i saluti e per un arrivederci. Fino al24agasto io sarò qui come sempre, con il piacere di lavorare per voi, come ho fatto in questi anni. Vi lascerò poi nelle mani di un giornalista e di un direttore che conoscete bene. Sono sicuro che saprà portare avanti, con saggezza, il lavoro fatto da me, dalla mia squadra, da questa redazione e dai suoi collaboratori in questi anni. Con lo stesso orgoglio, con la voglia di stupirvi,rompendo gli schemi di una certa cultura e di quel giornalismo arroccato su posizioni da tardo Novecento. Noi, ve lo assicuro, ci siamo divertiti, Abbiamo raccontato la metamorfosi di questa Italia,ancora in cerca di una mappa e di un’identità. Lo abbiamo fatto con il nostro stile,con firme giovani e brillanti, senza aver paura di rischiare.
Qualche volta sbagliando, altre aprendo nuove strade. Da voi abbiamo avuto qualche critica, ma tanti tanti apprezzamenti, confermati dai risultati e dai numeri in edicola.Grazie a tutti voi e a presto.Mario Giordano
Su Il Giornale il 31/07/09



Addio Libero grazie a tutti voi
Vittorio Feltri
Pubblicato il giorno su Libero : 31/07/09


Cari lettori,non nascondo imbarazzo nello scrivere questo pezzo, ma lo devo scrivere; e lo faccio secondo il mio stile diretto e sbrigativo: sto per lasciare la direzione di Libero, che insieme con un drappello di temerari ho fondato nel lontano luglio del 2000.L'impresa sembrava disperata e lo era. Aprire un giornale mentre cominciava la crisi della carta stampata, e senza un soldo, poteva costarci un ricovero coatto in una struttura psichiatrica. Non rievoco le vicissitudini dei primi tempi, quando Libero vendeva poco (40 mila copie), la pubblicità non c'era e contavamo soltanto sulla buona volontà e la paura di fallire, carburanti eccezionali almeno a giudicare dai risultati ottenuti.La svolta avvenne nell'autunno del 2001, dopo il crollo delle Torri Gemelle a New York. La proprietà della testata passò alla famiglia Angelucci e grazie al loro entusiastico e generoso sostegno riuscimmo in pochi anni a crescere - gradualmente - fino a diventare ciò che ora siamo: un grande quotidiano di opinione, riferimento per chi non sia stato inghiottito dal conformismo di sinistra.So che vi domanderete: ma se Libero va bene, come tu affermi con tanta sicurezza, ci vuoi spiegare perché gli volti le spalle? Rispondo. Me ne vado proprio per questo: non sono tipo da abbandonare la nave in difficoltà, sotto la tempesta; preferisco scendere nel momento in cui il mare è calmo e l'equipaggio e i passeggeri brindano sereni, guardano al presente e al futuro sorridendo. È un vezzo? Forse sì e vi chiedo perdono, e di comprendermi: compiuta la missione, tocca ad altri andare avanti.Come vedete non ho recriminazioni né rivendicazioni da fare. Ho un gran desiderio di cambiare, cambiare aria. Comunque non mi ritiro in pensione. Dal 24 agosto prossimo, dirigerò il Giornale. Torno a casa, la casa che ereditai da Montanelli, dove mi auguro di rendermi utile come accadde la prima volta che vi entrai.Ringrazio i lettori per avermi sempre seguito, oso dire con affetto che penso di aver ricambiato se non meritato. Ringrazio, se mi è permesso, i miei giornalisti e tutti coloro che hanno collaborato al successo di Libero, in primis la famiglia Angelucci della quale rimango a disposizione affinché gestisca con calma la successione.Vado, non scappo, sia chiaro.La vita continua e i giornali pure.


Ambra mi ha chiesto di mettere anche un commento, non mi sottraggo.

Io non sono d’accordo con questo cambio di Direttori, anche se non conto niente ed anche se capisco che per Mario Giordano è un’opportunità che NON si può lasciare per strada, sapendo che lui ha già dimostrato di essere una persona professionalmente preparata e, quindi, il senso della richiesta di Mediaste è da me capito.

Io sono contrario a Feltri perché ambiguo : non è il Feltri di quando venne al Giornale la prima volta a sostituire Montanelli, è un prezzolato esagerato nel come scrive, non è corretto e a me frega niente se da Libero ha sempre ( ? ) dato l’impressione di essere contro la sinistra : IO l’ho contestato più di una volta, non solo lui per la verità, sulle cose che scriveva su Berlusconi, a partire dalla bufala sulla FIAT e da ciò che scrisse sulla proposta di De Benedetti a Berlusconi per fare quella Società con l’obbiettivo di salvare Aziende ed occupazione, lo considerai alla stessa stregua del Direttore di Repubblichella3000 che con un editoriale COSTRINSE De Benedetti a chiedere scusa ai lettori ed alla redazione e comunicò formalmente che “l’affaire” non si sarebbe compiuto.

I lettori di Repubblichella3000 e quelli di Libero, come spesso accade su certe questioni, non capirono l’errore di non costruire questo strumento che avrebbe dato opportunità maggiori ai singoli e, alla fine, anche alla collettività.
Non lo capivano perché “nel mezzo delle cose c’era Silvio Berlusconi” e, debbo dire, rispetto a quanto Repubblichella3000 ci ha propinato negli ultimi mesi, forse si sarebbero trovati in difficoltà quei lettori e quei “giornalisti” ( io ci penserei su a dare loro i contributi per il prepensionamento ).

Feltri usò una mia mail attraverso Mainiero nella pagina del rapporto con i lettori, facendomi rispondere su qualcosa che NON era il senso CHIARISSMO che nel mio testo c’era : era talmente chiaro e preciso che avevo utilizzato le parole di Feltri sulle quali avevo messo il perché NON era come lui scriveva.
Alla fine, Mainiero, aveva letteralmente cambiato la mia mail e allora gli scrissi per chiedere che pubblicasse la mia smentita, cosa che in un quotidiano che si intitola LIBERO si sarebbe dovuta leggere, magari con una ulteriore loro precisazione.
Siamo ancora qui a chiederci cosa ci sia di “liberale in un Monarchico” e nel suo modo di rapportarsi con i lettori e con la politica.

Il Giornale è di proprietà di Paolo Berlusconi e tale deve rimanere : un quotidiano INDIPENDENTE come dimostrano gli articoli che non sempre sono “nelle piene facoltà dei lettori ben accettati”, qualche volta da me stesso e senza nessun infingimento l’ho scritto in ogni dove, anche alla Redazione ed al Direttore, come sempre è stato mio costume.
Spero, come invece leggo da qualche parte, che non si dia “un indirizzo da quotidiano di Partito” dal 24 Agosto in poi, perché NON serve e farebbe la fine, per molti lettori, del Corriere della Sera con Mieli ed il suo “outing a favore di Prodi” che hanno smesso, giustamente, di acquistarlo.

Invece, qui si che ha un senso più compiuto, il ritorno di Mario Giordano a Mediaset spero voglia dire un “riassetto anche culturale” nell’ambito dell’informazione nel suo insieme, dentro quel gruppo : la serietà di Mario Giordano ci dovrebbe garantire, in futuro, che non sarà più possibile e senza epurare nessuno di coloro che hanno davvero voglia di fare giornalismo “con la schiena dritta”, fare informazione schierata solo da una parte, quella dell’opposizione attuale ma di raccontare al pubblico, perché quello è il loro DOVERE, ciò che è la Verità dei fatti e delle cose della vita, in generale e non solo per quello che è il loro, “particolare orientamento”, sapendo che è sufficiente parlare male del cdx senza parlare bene del csx per aver svolto il “mal del giornalismo, la faziosità”.
Saluti

1 commento:

ambra ha detto...

Confermo tutte le tue opinioni, salvo il "prezzolato" su Feltri.
Vittorio Feltri è un gigione che scrive di tutto per sentirsi sempre "er meio", il più furbo,il primo.
Umiltà zero e non ha nemmeno la statura di Montanelli che, furbamente, i suoi difetti era il primo a denunciarli.