http://www.unaviaxoriana.it/cgi-bin/uvpo/index.cgi?action=viewnews&id=491
domenica 28 settembre 2008
Dove finisce la religione e comincia la pazzia...
http://www.unaviaxoriana.it/cgi-bin/uvpo/index.cgi?action=viewnews&id=491
E' vietato mangiare con la mano sinistra
http://www.unaviaxoriana.it/cgi-bin/uvpo/index.cgi?action=viewnews&id=490
SONO GIA' PASSATI 30ANNI DALLA MORTE
lunedì 22 settembre 2008
Comunisti
Rino Camilleri
21 settembre 2008
sabato 13 settembre 2008
BRUTO MARIA BRUTI (click)
La sinistra internazionale ha costruito, dal 70 fino ad oggi, il mito di Allende con libri e films.
Allende è diventato l’icona della sinistra planetaria.
Oggi questo mito comincia a crollare, pezzo dopo pezzo, demolito da un ricercatore cileno che sta trovando diversi e inoppugnabili documenti di archivio che dimostrano il sostanziale nazi-comunismo di Salvator Allende.
Allende era un fervente seguace delle teorie antisemite ed eugenetiche di stampo nazista.
Victor Farias, laureato in filosofia a Friburgo, allievo di Hidegger, per trent'anni ricercatore
all'università Freie a Berlino e attualmente professore di filosofia
all'università Andrés Bello a Santiago del Cile.
Ha recentemente completato il suo studio “ Salvator Allende: el fin de un mito, Santiago 2006”.
Victor Farias è stato sollecitato ad approfondire l’ideologia “segreta” di Allende da parte del noto “cacciatore di nazisti” Simon Wiesental, dopo che Allende, come presidente social-comunista del Cile, dette totale protezione al nazista Walter Rauff, noto ufficiale delle SS, stretto collaboratore di Eichmann, ideatore delle camere a gas, e responsabile della deportazione di centinaia di civili milanesi verso i campi di sterminio nel 1942.
IN SINTESI:
Nel 1938 Allende, in veste di Ministro della sanità durante il governo del Fronte Popolare, presentava un progetto di legge per sterilizzare i malati di mente con la forza e mediante appositi Tribunali di sterilizzazione.
Il giovane medico Allende si nutriva del razzismo scientifico più estremista, tanto da affermare che “i supposti difetti degli ebrei ( secondo Allende: truffa, falso, calunnia, usura; ndr ) non sono attribuibili a condotte e responsabilità individuali, ma a caratteristiche genetiche immodificabili””( cfr Farias).
Coerente con le sue teorie “biologiste”, Allende considerava l’omosessualità un problema esclusivamente biologico e, citando gli esperimenti di Steinach, Pezard e altri, proponeva l’impianto coatto di tessuto testicolare nel ventre delle persone con tendenza omosessuale al fine di “restituire al paziente un sesso definito” ( cfr Farias ).
Antisemita dichiarato, Allende acconsentì all’accordo segreto fra il governo del Fronte Popolare e la Germania di Hitler che concedeva a quest’ultima perfino l’uso militare di un’isola del Pacifico
EMERGONO ANCHE DOCUMENTI che dimostrano che Cuba stava preparando un bagno di sangue in Cile nel 1973, con la complicitù di Allende
ALLENDE E LA PROTEZIONE DI WALTER RAUFF, L’IDEATORE DELLE CAMERE A GAS:
NOTA STORICA: Il 1° settembre del 1939 la Germania attacca la Polonia e il 17 settembre del 1939 anche l'URSS attacca la Polonia. La Polonia viene smembrata: un quarto del suo territorio, con Danzica, annesso alla Germania, un altro quarto ridotto a governatorato sotto controllo nazista e il resto occupato dall'URSS.
In base al patto di non aggressione, Hitler permette a Stalin di occupare i paesi baltici ( Estonia, Lettonia, Lituania ) e di invadere la Finlandia e Stalin appoggia, definendola difensiva, l’occupazione tedesca di Norvegia e Danimarca.
Stalin spedisce a Parigi il segretario del Komintern Dimitrov e il suo vice dell’epoca Togliatti per coordinare l’allineamento dei comunisti europei e schierarli a favore del nazismo.
Quando Hitler invade la Francia nel 1940, il partito comunista francese si schiera a favore di Hitler, il segretario del PCF Maurice Thorez si toglie la divisa da soldato e lancia l’appello alla diserzione proletaria per non fare guerra ai nazisti
NAZISTI E COMUNISTI IN AMERICA LATINA:
Pochi sanno che, dopo la seconda guerra mondiale, nazisti e comunisti sono tornati all’antico amore del 1939: il politologo Pierre Faillant de Villemarest ricordava che i maggiori esponenti nazisti, in America del Sud, passarono al servizio del KGB.
Martin Bormann, delfino di Hitler, era convinto della coincidenza ideologica fra il nazismo ed il comunismo: nel 1939 la sua funzione era quella di collaboratore diplomatico con i comunisti russi.
Dopo la guerra viene costruita la montatura della sua morte mentre, in realtà, Bormann muore nel 1959 in Paraguay.
Nel 1946 Bormann, considerando un errore la rottura del patto tedesco – sovietico del 1939, diventò agente operativo del KGB in sudamerica e nel 1949 lanciò un appello a tutti i rifugiati tedeschi in sudamerica affinché lavorassero per Mosca. (20)
Il nazista Walter Rauff, che ha costruito la via romana di evasione dei nazisti verso l’America meridionale, verrà protetto da Salvador Allende, presidente social – comunista del Cile, perché era passato al servizio del KGB insieme ai maggiori esponenti nazisti in America.
Simon Wiesenthal si lamentò perché Allende non gli aveva voluto consegnare Walter Rauff e altri nazisti rifugiati in Cile
di bruto maria bruti
venerdì 12 settembre 2008
BISOGNA RICORDARE
Elizabeth Joyce
And when the twilight steals
I know how the lady in the harbor feels…
A tragedy happened here today
A plane flew into the Twins.
Smoke and fire raged untold destruction
As thousands of people ran for their lives.
I sit here with my hands trembling,
Tears rolling down my face, the torch weaving
Can I hold it up much longer?
The terrorists attacks were devastating,
And America suffers with a broken heart.
Liberty watches over those of every culture and background
Who proudly call themselves American.
This country was founded by those searching,
Striving, struggling for freedom,
America is the nation where this is found!
Found in us and our children and our children’s children.
Do you really think you can stop us?
You can destroy our buildings,
You can kill our Presidents,
You can torture and murder our people.
You can even destroy Miss Liberty herself
Our Statue, Miss Liberty still stands,
With her heart as blue as the sky
Can she pull our land together?
Ah yes, comes the cry.
For you cannot destroy the fiber
Of which we, Americans, are made.
Holding her torch, showing the way.
The skyline where she stands is altered but
She still represents what we are about.
The red stripe in our flag represents our bonded blood,
Blood that has been shed for all our names.
The white, the purity of mission
To stand free, tall, and proud.
And blue, dreams and goals that will not die
The path was made for us by our forefathers
Men of all heritages and colors.
Each star a composite of all our peoples;
When you hurt but one, we all unite to defend.
As she holds her torch high up to the sky
Remember!
Remember just what the reason is
That all those innocent people died for.
Let Freedom ring!
http://www.donswaim.com/WTC.html
Il giorno in cui la nostra libertà ha squillato
Elizabeth Joyce
E quando scende il crepuscolo,
So come si sente la signora nel rifugio…
Una tragedia è avvenuta oggi
Un aereo è volato nelle torri gemelle.
Fumo e fuoco hanno infuriato in una indicibile distruzione
E migliaia di persone sono scappate per salvarsi la vita.
Siedo qui con le mie mani tremanti,
Lacrime che scorrono sulla mia faccia, la torcia che si agita
Potrò sopportarlo a lungo?
L’attacco terrorista è stato devastante,
E l’America soffre col cuore spezzato.
La libertà protegge coloro di ogni cultura e background
Che fieramente si definiscono americani.
Questo paese è stato fondato da coloro che hanno cercato,
aspirato, lottato per la libertà.
L’America è la nazione dove questa si trova.
In noi, nei nostri figli e nei figli dei nostri figli.
Pensate veramente di poterci fermare?
Potete distruggere i nostri edifici,
Potete uccidere i nostri Presidenti,
Potete torturare ed uccidere la nostra gente,
Potete anche distruggere la stessa Miss Liberty.
La nostra statua, Miss Liberty, è ancora in piedi,
Col cuore azzurro come il cielo
Può tenere unita la nostra terra?
Ah, Sì. Che lo si urli.
Perché non puoi distruggere la fibra,
Con cui noi, americani, siamo fatti.
Tenendo alta la torcia, mostrando la via,
Lo sfondo in cui si erge è alterato ma
Ancora rappresenta che cosa siamo.
Le strisce rosse della nostra bandiera rappresentano il legame di sangue,
Sangue che è stato versato in nostro nome.
Il bianco, la purezza della missione,
Di stare dritti, liberi e fieri.
E il blu, sogni e mete che non moriranno.
La Strada è stata fatta dai nostri padri
Uomini di tutti i retaggi e colori
Ogni stella un’insieme di tutto il nostro popolo
Se ne colpisci uno, lo difenderemo uniti.
E mentre lei tiene la sua torcia alta nel cielo
Ricorda!
Ricorda la ragione
Per cui tutta quella gente è morta
Lascia la libertà Squillare.
mercoledì 10 settembre 2008
lunedì 8 settembre 2008
AFGHANISTAN - I CADUTI E I FERITI DEL CONTINGENTE ITALIANO (click)
lunga lista di attacchi e incidenti che hanno causato 11 morti
vittime nel contingente italiano in Afghanistan. Questo e' un
elenco dei caduti e dei feriti italiani sul fronte afghano:
2004
- 3 ottobre: un mezzo su cui viaggiavano 5 soldati esce
di strada uccidendo il caporal maggiore Giovanni Bruno, mentre
altri quattro militari restano feriti.
2005
- 3 febbraio: un velivolo civile in volo da Herat A
Kabul, precipitava a 60 Km sud est dalla capitale, in zona di
montagna. Sul volo era presente il capitano di vascello Bruno
Vianini effettivo al Comando Interforze Operazioni Forze
Speciali, in
servizio presso a Herat.
- 11 ottobre: a causa di un incidente mortale, perde la
vita il caporal maggiore capo Michele Sanfilippo.
2006
- 5 maggio: a seguito dell'esplosione di un ordigno al
passaggio di una pattuglia del contingente, perdevano la vita
il capitano Manuel fiorito e il maresciallo capo Luca
Polsinelli.
- 2 luglio: il colonnello Carlo Liguori perdeva la vita a
seguito di un malore.
- 8 settembre: quattro soldati a bordo di un mezzo in
servizio di pattuglia restano feriti dall'esplosione di un
ordigno posto sul ciglio della strada a Farah
- 20 settembre:in un incidente stradale a Kabul, perse
la vita il caporal maggiore Giuseppe Orlando.
- 26 settembre: a seguito dell'esplosione di un ordigno
al passaggio di una pattuglia del Contingente, nel distretto di
Chahar Asyab, circa 10 km a sud di Kabul, perdeva la vita il
caporal maggiore capo scelto Giorgio Langella e
successivamente, il
caporal maggiore Vincenzo Cardella.
2007
- 14 maggio: due militari italiani sono feriti
leggermente vicino a Herat dalla deflagrazione di un ordigno.
- 21 agosto: tre militari restano feriti nel corso di
un atterraggio di emergenza effettuato a sud-est di Kabul
dall'elicottero su cui erano in missione a causa di un guasto
tecnico.
-24 novembre: un kamikaze si fa saltare in aria a
Pagman, a 15 chilometri a ovest di Kabul uccidendo il
maresciallo capo Daniele Paladini
2008
- 13 febbraio: in un scontro a fuoco nella valle di
Ezeebin nei pressi di Rudbar a circa 60 chilometri dalla
capitale venne ucciso il maresciallo Giovanni Pezzullo.
(AGI) - Roma, 7 settembre -
sabato 6 settembre 2008
L’INNALZAMENTO DEI MARI ? UN BUCO NELL'ACQUA (click)
La sai quella sull’innalzamento dei mari? «Sì, nei prossimi 100 anni il livello degli oceani crescerà fino a sei metri...». La barzelletta (categoria fanta-ambientalismo) ce l’hanno sempre raccontata così. Invece era solo bluff. La realtà è che «il livello dei mari salirà nel prossimo secolo meno del previsto...».
Studi scientifici, più o meno «autorevoli», giungono a conclusioni opposte. Noi, nel mezzo, indecisi con chi schierarci. E col sospetto che ormai dati e ricerche siano clamorosamente manipolati per portare acqua al proprio mulino ideologico, imbarcando più finanziamenti possibili.
Il partito dei catastrofisti è però allo sbando. A proposito di acqua e mare, ha appena servito l’ultima eco-pagliacciata. Nature Geoscience pubblica un dossier condotto da un gruppo di ricerca internazionale coordinato dall’università del Wisconsin-Madison che ci mette in guardia sull’arrivo di uno «tsunami planetario»; ma ecco che il giorno dopo gli risponde Science che ha in prima pagina una rassicurante inchiesta: «Il livello dei mari salirà meno del previsto nei prossimi anni, la stima che annunciava un innalzamento record entro il 2100 si è rivelata non corretta». Capito? «Non corretta». Il professor Anders Carlson - che aveva annunciato uno scenario ispirato al film The day after tomorrow - ha sbagliato i conti...
A scoprire l’«errore» sono stati gli esperti dell’università del Colorado. Il modello «apocalittico» di Carlson prevedeva che lo scioglimento dei ghiacci di Antartide e Groenlandia entro il 2100 avrebbe fatto salire in maniera incontrollata il livello dei mari, ridisegnando le coste di tutti i continenti. Ma adesso, grazie all’Istituto di ricerca artica e alpina dell’ateneo americano, abbiamo scoperto che si trattava dell’ennesimo falso allarme firmato dagli apocalittici.
«Le loro stime sono scorrette - sottolinea il coordinatore dell’équipe smaschera-bufale del Colorado, Tad Pfeffer -. Soltanto un irrealistico scioglimento di tutti i ghiacciai del mondo dal ritmo vertiginoso potrebbe spiegare un aumento del livello dei mari superiore a due metri».
L’esperimento coordinato da Pfeffer ha calcolato che cosa potrebbe accadere se effettivamente i ghiacci dei Poli si sciogliessero. In questo modo si è scoperto che l’innalzamento del livello dei mari richiederebbe lo scioglimento di enormi quantità di ghiaccio in tempi rapidissimi. Di conseguenza gli autori della ricerca considerano «esagerati» i modelli che prevedono un innalzamento minimo di due metri e ritengono che questi «non possono essere considerati come una plausibile ipotesi di lavoro».
A dispetto quindi delle previsioni funeste secondo cui il livello degli oceani potrebbe sollevarsi di sei metri, gli studiosi dell’università del Colorado ritengono che anche solo un innalzamento di circa due metri sarebbe «fisicamente impossibile». Lo scenario «limite», al contrario, considera plausibile un innalzamento di pochi centimetri entro la fine del secolo.
«La conclusione del nostro studio - osserva Pfeffer - è che considerazioni fisiche molto semplici mostrano come alcune delle previsioni più ampie sull’innalzamento del livello dei mari sono inverosimili perché semplicemente non c’è modo che i ghiacci possano sciogliersi così velocemente».
In sostanza - a dar credito ai modelli avventatamente anticipati dal professor Carlson dell’università del Wisconsin-Madison - lo scioglimento dei ghiacciai della sola Groenlandia dovrebbe procedere a un ritmo 70 volte più rapido di quello attuale. A dir poco irrealistico. Circa le teorie secondo cui la temperatura in Groenlandia e Antartide potrebbe salire di oltre 15 gradi entro il 2100, gli autori della ricerca pubblicata su Science osservano che l’ultima volta che questo è accaduto, circa 125.000 anni fa durante l’ultimo periodo interglaciale, i ghiacciai hanno fatto aumentare il livello degli oceani fino a 60 metri e che questo processo potrebbe avere richiesto millenni.
«A nostro avviso - concludono i ricercatori - alcuni degli studi che prevedono l’aumento del livello dei mari oltre 90 centimetri per la fine del secolo non presentano alcuna evidenza glaciologica». Valutazioni, osservano, delle quali dovranno tenere conto politici e amministratori: «Se prevediamo un aumento del livello del mare di circa due metri e quello che si verifica è di pochi centimetri, si rischia di spendere miliardi di dollari per risolvere il problema sbagliato».
Esattamente come è stato fatto finora...
venerdì 5 settembre 2008
mercoledì 3 settembre 2008
Dal Sito del Goveno sul problema Russia Georgia.
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12594/08 IT COSIGLIO DELL'UIOE EUROPEA Bruxelles, 1° settembre 2008 (OR. fr) 12594/08 COCL 3 OTA DI TRASMISSIOE della: presidenza alle: delegazioni Oggetto: COSIGLIO EUROPEO STRAORDIARIO DI BRUXELLES 1° SETTEMBRE 2008 COCLUSIOI DELLA PRESIDEZA Si allegano per le delegazioni le conclusioni della presidenza del Consiglio europeo straordinario di Bruxelles (1° settembre 2008). ___________________ 12594/08 1 IT La riunione del Consiglio europeo è stata preceduta da un intervento di Hans-Gert Pöttering, presidente del Parlamento europeo, cui è seguito uno scambio di opinioni. o o o 1. Il Consiglio europeo è seriamente preoccupato per il conflitto aperto esploso in Georgia, per le conseguenti violenze e per la reazione sproporzionata della Russia: il conflitto ha provocato grande sofferenza da entrambe le parti. Interventi militari di questo tipo non costituiscono una soluzione e non sono accettabili. Il Consiglio europeo deplora le perdite di vite umane, le sofferenze inflitte alle popolazioni, il numero di sfollati o profughi, i danni materiali ingenti. 2. Il Consiglio europeo condanna fermamente la decisione unilaterale della Russia di riconoscere l'indipendenza dell'Abkhazia e dell'Ossezia del Sud. Questa decisione è inaccettabile e il Consiglio europeo esorta gli altri Stati a non riconoscere questi proclami d'indipendenza e chiede alla Commissione di esaminarne le conseguenze concrete. Rammenta che una soluzione pacifica e duratura dei conflitti in Georgia deve essere basata sul pieno rispetto dei principi d'indipendenza, sovranità e integrità territoriale riconosciuti dal diritto internazionale, dall'atto finale della conferenza di Helsinki sulla sicurezza e la cooperazione in Europa e dalle risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. 3. Il Consiglio europeo sottolinea che ciascuno Stato in Europa ha diritto di decidere liberamente della propria politica estera e delle proprie alleanze, nel rispetto del diritto internazionale e dei principi di buon vicinato e di cooperazione pacifica. È parimenti legittimo tener conto degli interessi di sicurezza di ciascuno, sempre nel rispetto dei principi fondamentali della sovranità, dell'integrità territoriale e dell'indipendenza degli Stati. 12594/08 2 IT 4. Il Consiglio europeo si rallegra che l'accordo in sei punti ottenuto il 12 agosto sulla base degli sforzi di mediazione dell'Unione europea sia risultato nel cessate il fuoco, nel migliore inoltro dell'aiuto umanitario alle vittime e in un sensibile ritiro delle forze militari russe. L'attuazione di questo piano deve essere completa. Il Consiglio europeo esorta le parti a proseguire l'attuazione integrale e in buona fede dell'accordo che hanno sottoscritto. Le forze militari che non si sono ancora ritirate sulle linee precedenti all'inizio delle ostilità devono procedervi senza indugio. Al di là dell'assistenza alle vittime, è ora urgente mettere a punto il meccanismo internazionale di supervisione - cui l'Unione è pronta a partecipare - previsto al punto 5 dell'accordo per sostituire le ulteriori misure di sicurezza russe nella zona adiacente all'Ossezia del Sud. È altresì urgente avviare le discussioni internazionali previste al punto 6 dell'accordo sulle modalità di sicurezza e stabilità in Abkhazia e in Ossezia del Sud. 5. L'Unione europea è pronta ad impegnarsi, anche con una presenza sul terreno, per sostenere tutte le iniziative volte ad una soluzione pacifica e duratura dei conflitti in Georgia. A tal fine gli Stati membri dell'Unione europea apportano un contributo significativo al rafforzamento della missione di osservazione dell'OSCE nell'Ossezia del Sud, sotto forma d'invio di osservatori e d'ingenti contributi materiali e finanziari. L'Unione europea ha altresì deciso d'inviare immediatamente una missione esplorativa incaricata di contribuire alla raccolta d'informazioni e di precisare le modalità di un impegno rafforzato dell'Unione europea sul terreno a titolo della politica europea in materia di sicurezza e di difesa. Il Consiglio europeo invita gli organi competenti del Consiglio a svolgere tutti i lavori preparatori necessari affinché il Consiglio possa eventualmente decidere, fin dal 15 settembre, l'invio di tale missione d'osservazione, in funzione dell'evolversi della situazione e in stretto coordinamento con l'OSCE e le Nazioni Unite. Il Consiglio europeo chiede a tal fine al presidente del Consiglio e all'SG/AR di avviare tutti i contatti e i lavori necessari. 12594/08 3 IT 6. L'Unione europea ha già corrisposto un aiuto d'urgenza. È disposta a fornire un aiuto alla ricostruzione in Georgia, anche nelle zone dell'Ossezia del Sud e dell'Abkhazia. È pronta a sostenere misure miranti a rafforzare la fiducia e lo sviluppo della cooperazione regionale. Decide altresì di rafforzare le sue relazioni con la Georgia, anche tramite un'agevolazione del rilascio dei visti e l'eventuale instaurazione di una zona di libero scambio completa e approfondita non appena le condizioni lo permetteranno. Assumerà l'iniziativa d'indire entro breve una conferenza internazionale di aiuto alla ricostruzione della Georgia e chiede al Consiglio e alla Commissione di avviarne i preparativi. 7. Il Consiglio europeo rileva con preoccupazione l'impatto della crisi attuale sulla regione nel suo insieme. Secondo l'Unione europea è oggi più necessario che mai sostenere la cooperazione regionale e potenziare le relazioni con i vicini orientali, in particolare mediante la politica di vicinato, lo sviluppo della « sinergia del Mar Nero » e il « partenariato orientale » che il Consiglio europeo intende adottare nel marzo 2009. A tal fine invita la Commissione a presentargli proposte fin dal dicembre 2008. Il Consiglio europeo sottolinea in questo contesto l'importanza del prossimo vertice del 9 settembre tra l'Unione europea e l'Ucraina. 8. Il Consiglio europeo decide di nominare un rappresentante speciale dell'Unione europea per la crisi georgiana e chiede al Consiglio di prendere le disposizioni necessarie a tal fine. 9. I recenti avvenimenti evidenziano la necessità che l'Europa intensifichi gli sforzi in materia di sicurezza dell'approvvigionamento energetico. Il Consiglio europeo invita il Consiglio, in collaborazione con la Commissione, a esaminare le iniziative necessarie a tal fine, in particolare per quanto attiene alla diversificazione delle fonti di energia e delle rotte di approvvigionamento. 12594/08 4 IT 10. La crisi georgiana pone le relazioni fra l'UE e la Russia di fronte a un bivio. Il Consiglio europeo ritiene che, dati sia l'interdipendenza fra Unione europea e Russia sia i problemi globali ai quali entrambe sono confrontate, non vi sia alternativa auspicabile ad una relazione forte, fondata sulla cooperazione, la fiducia e il dialogo, sul rispetto dello Stato di diritto e dei principi riconosciuti dalla Carta delle Nazioni Unite e dall'OSCE. In quest'ottica abbiamo avviato, lo scorso luglio, la negoziazione di un nuovo accordo quadro fra l'Unione e la Russia. 11. Esortiamo la Russia ad unirsi a noi in questa scelta fondamentale d'interesse reciproco, d'intesa e di cooperazione. È nostra convinzione che sia nel suo stesso interesse non isolarsi dall'Europa. L'Unione europea si è mostrata disposta al partenariato e alla cooperazione, nel rispetto dei principi e valori che la animano. Ci aspettiamo che la Russia dia prova di responsabilità e di fedeltà a tutti i suoi impegni. L'Unione resterà vigile; il Consiglio europeo chiede al Consiglio, insieme alla Commissione, di esaminare attentamente e approfonditamente la situazione e le diverse dimensioni delle relazioni UE-Russia. Questa valutazione dovrà essere avviata da subito e proseguire, in particolare, nella prospettiva del prossimo vertice previsto per il 14 novembre a Nizza. Il Consiglio europeo incarica il suo presidente di proseguire le discussioni ai fini dell'applicazione integrale dell'accordo in sei punti. A tale scopo il presidente del Consiglio europeo si recherà a Mosca l'8 settembre, accompagnato dal presidente della Commissione e dall'Alto Rappresentante. Finché le truppe non si saranno ritirate sulle posizioni antecedenti al 7 agosto, le riunioni di negoziato dell'accordo di partenariato sono sospese. ______________________ Nota di Silvio Berlusconi come Comunicato Stampa | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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lunedì 1 settembre 2008
DA LUCHY
> Le relazioni pericolose: da Marcos a Ocalan
> di Stefano Filippi
>
> Dice il saggio: dagli amici mi guardi Iddio che dai nemici mi
guardo io. Ma
> il rifiuto della supervisione divina (essendo l'Onnipotente
impegnato a
> spacciare oppio tra popoli) condanna i pronipoti di Marx a
imbrogliarsi
> perennemente tra gli uni e gli altri. Prendiamo Prodi, per
esempio: è amico
> o nemico dei compagni di Rifondazione? Nel '96 lo fanno eleggere a
Palazzo
> Chigi, nel '98 lo impallinano, passati dieci anni lo votano di
nuovo per poi
> friggerlo a fuoco lento in altri 24 mesi. «Grande è la confusione
sotto il
> cielo, dunque la situazione è eccellente», sentenziava Mao, altro
padre
> nobile di Bertinotti and friends. E nel trionfo della confusione,
ecco
> spiegata la passionaccia di Rifondazione per le amicizie
pericolose,
> l'irrefrenabile spinta a difendere gli indifendibili, ad aiutare
gli
> inaiutabili, a finanziare gli infinanziabili. Fausto Bertinotti ne
ha messo
> insieme un campionario difficilmente eguagliabile. È del gennaio
1997 il
> filotto Marcos-Castro: un viaggio nel Chiapas e poi a Cuba.
>
> La foto dei due subcomandanti uno di fronte all'altro fece il giro
del
> mondo: Fausto in elegante maglia a righe orizzontali modello
Piazzetta di
> Capri e in mano il «Don Chisciotte» di Cervantes (definito da
Liberazione
> nientemeno che «un manuale contro il neoliberismo»), Marcos in
divisa
> guerrigliera con tanto di berrettino, passamontagna e cartucciere.
E quando
> Bertinotti atterrò all'Avana dal Messico, ad attenderlo trovò un
invito a
> cena del grande Fidel, il campione di tutte le democrazie
latinoamericane.
> Una cena al palazzo del Consiglio di Stato in piazza della
Rivoluzione che
> gettò in un certo imbarazzo Piero Fassino, allora sottosegretario
agli
> Esteri, che fu costretto a precisare: «La politica estera
dell'Italia è
> chiara e definita, non credo che un viaggio nel Chiapas la farà
cambiare».
> L'appoggio alle Farc è patrimonio del sub-subcomandante Ramon
Mantovani, a
> lungo responsabile esteri del Prc. L'ex parlamentare è un habitué
della
> foresta colombiana, uno che chiama «leggendario» il capo supremo
delle Forze
> armate rivoluzionarie colombiane, il sanguinario Manuel Marulanda,
una
> mammoletta soprannominata «Tirofijo» (cioè mira precisa) su cui
l'agenzia
> antidroga americana ha posto una taglia di cinque milioni di
dollari. Uno
> che garantisce: «Se i gringos venissero troverebbero un bel
benvenuto,
> sarebbe un nuovo Vietnam».
>
> Lo scorso marzo, quando «il compagno, il comandante Raul Reyes»
(uno dei
> capi della guerriglia) fu ucciso dai reparti speciali
dell'esercito di
> Bogotà, lo commemorò in un toccante articolo pubblicato da una
rivista come
> Limes che non citava neppure alla lontana Ingrid Betancourt. Il
sub-sub
> Ramon, assieme al sub-sub-subcomandante Marco Consolo, avevano
portato Reyes
> in Italia, ospite di Rifondazione, facendolo ricevere alla
Farnesina nel
> 1997. Da anni le Farc usavano il traffico di cocaina come
principale forma
> di autofinanziamento. Mantovani però preferiva ricordare con
commozione un
> altro genere di conforto, una bottiglia di whisky Buchanan 18 anni
stappata
> nella foresta dall'uomo «che lottava con le armi e con l'ironia».
Il
> capolavoro della coppia Mantovani-Consolo fu l'arrivo in Italia di
Abdullah
> Ocalan, il terrorista turco leader del partito curdo Pkk che il
sub-sub
> prelevò a Mosca e scortò in aereo a Roma, nella certezza che il
governo
> «amico» di Massimo D'Alema (il quale doveva riconoscenza ai
Bertinotti-boys
> per avergli spalancato le suite di Palazzo Chigi) gli avrebbe
concesso asilo
> politico. Quelli di Rifondazione sono così: romantici, sognatori,
utopistici
> Sono certi che con gli amici tutto si aggiusta.
>
> Sono convinti che Ocalan, Marcos, Reyes non sono nemmeno compagni
che sbagliano, ma compagni che fanno esattamente ciò che deve essere
fatto. Pensano che la Costituzione italiana, le leggi, i rapporti
internazionali siano pastoie che loro possono aggirare. Nel momento
in cui il fondatore del Pkk scese all'aeroporto di Fiumicino, i suoi
accompagnatori ignoravano che l'Italia non poteva né estradarlo né
ospitarlo, non si curavano di creare un incidente diplomatico
convogliando su D'Alema le accuse di violare le norme costituzionali
che regolano il diritto di asilo. E se ne fregavano se la Turchia
avrebbe decretato l'embargo contro le aziende italiane: tanto peggio
per il padronato. Ma tant'è, per Rifondazione le amicizie davvero
pericolose non sono quelle con i terroristi, ma con gli imprenditori
asserviti al capitale.
>