domenica 8 giugno 2008

Aborti, legalizzazione delle unioni omo, abolizione delle parole papà e mamma


«Nel 1962, nell’anno in cui usciva la sua più celebre opera, A Clockwork Orange, da cui Stanley Kubrick ha tratto il film Arancia meccanica, Anthony Burgess si dedicò a un altro romanzo fanta-sociale, The Wanting Seed, pubblicato in Italia dall’editore De Carlo nel 1972 col titolo Il seme inquieto. Burgess immagina il mondo del XXI secolo prendendo come presupposto la vittoria dell’etica anticristiana moderna. Egli basa il romanzo precisamente sulla volontà del nuovo Potere mondiale – sorta di socialismo in stile orwelliano – di superare l’antica “età agostiniana” (quella della grazia e del “pessimismo” sulle facoltà umane) e di favorire l’avvento di un’“età pelagiana” (cioè libera dal senso del peccato e della caduta originale). Il mondo, tuttavia, lungi dall’essere libero e progredito, vede la volontà del cittadino totalmente asservita a quella del Potere. Nella Londra in cui troneggia un palazzo del governo di milleseicento metri d’altezza, con sopra la statua di Pelagio, sono gli omosessuali i controllori di una società libertina e totalitaria: essi sono la sintesi di Pelagio e Agostino, e instaurano una sorta di età agostinianamente omosessuale. Vicino a quel palazzo si erge l’edificio del ministero dell’Infertilità, preposto all’impedimento a generare per vie naturali. Nelle scuole tutti gli studenti leggono divertiti “Le avventure di Orcozio”, buffo demiurgo che spande vita indesiderata su tutta la terra. La sovrappopolazione è il suo ramo. Ma non riesce mai a vincere perché il signor Omo lo mette sempre in ginocchio. Il primo ministro di questa Inghilterra si consiglia col proprio amichetto Abdul Wahab. Sui muri della Londra multietnica appaiono manifesti del ministero dell’Infertilità con la scritta “Homo est sapiens”, o altri evangelicamente annuncianti “Ama il tuo prossimo”, con tanto di coppie gay abbracciate. Per ogni figlio prematuramente morto il ministero dell’Agricoltura si congratula per la quantità di pentossido di fosforo che andrà a nutrire la terra e quello dell’Infertilità offre una lauta mancia. Le grandi sciagure che il Potere reprime duramente coincidono con quelle della vita di ogni giorno, il normale lavoro con le sue responsabilità, la passione per la carne, intesa come cibo, o per quella intesa come amore o anche adulterio, la famiglia, le donne “multipare” e tutto quanto sia basato su ciò che è libero, fosse pure la semplice aspirazione alla fecondità o alle passioni che, incontrollate, provocano anche le guerre. La donna funziona come una macchina che per motivi di sussistenza debba sfornare al massimo un solo figlio (veda poi lei con chi e come). Alla vecchia Inghilterra dei liberali e dei conservatori è succeduta quella del Potere dell’infecondità omosessuale. L’uomo è sotto il controllo di un Potere che è l’unico depositario della conoscenza del Bene per l’umanità e che perciò impone per decreto la perfezione auspicata. È la nuova morale: “Una comunità non addensata e sicura. Una casa pulita piena di gente felice”».

Questo era l’editoriale di un numero di Tempi dell’anno 2000. Oggi, anno Domini 2008, vale la pena di notare che nel fantascientifico XXI secolo preconizzato da Burgess c’è forse più realtà che fantascienza. Infatti, da quando Il seme inquieto fu pubblicato in Inghilterra sono passati più di un miliardo di aborti legali, il riconoscimento giuridico delle unioni gay in quasi tutta Europa, l’abolizione del nome del padre e della madre in Spagna, una Cina in cui già da molti anni vige una rigorosa pianificazione eugenetica delle nascite (abortire le bambine, non superare la media di un figlio maschio per donna). Settimana scorsa, poi, con le nuove leggi del parlamento inglese che autorizzano ogni genere di sperimentazione sugli embrioni umani e concedono alle lesbiche la facoltà di avere bambini in provetta e senza padre, il governo socialista di Gordon Brown si è candidato a guidare il XXI secolo nel Mondo Nuovo del family gay e dei bambini embriocelofanati nei freezer e acquistabili ai banconi dei supermercati.
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