lunedì 23 giugno 2008

Barzellette ? Che pessima "informazione"

Qualcuno ha scritto, forse per "aiutare Pierfurby che non si è lasciato perdere l'occasione di dire delle STUPIDITA'", che Silvio Berlusconi come ogni anno d'estate, ha sfornato la solita barzelletta e, non contento, è andato alla ricerca di qualche intervista per confermare la propria "tesi", confermando in questo modo, che "certo giornalismo" niente ha a che fare con la deontologia che IMPONE di "dare le notizie e NON di crearle".

Ma sarebbe stato sufficiente, se fosse un giornalista serio colui che si mette "sulle tracce dello scandalo costruito ad arte", con Internet e i maggiori quotidiani one-line, verificare le interviste date nel tempo da Berlusconi, soprattutto quelle in cui qualche "giornalista in malafede" gli ha rivolto la domanda a freddo, cioè la domanda sulla non possibilità per i divorziati di ricevere l'Eucarestia senza che l'intervista ormai alla fine, avesse trattato argomenti similari, anzi.

Certo, una "fatica del genere" avrebbe portato quel "giornalista" a scoprire che sempre la risposta è stata che proprio la mancanza dell'Eucarestia era il punto più alto che gli faceva male, da Cattolico praticante, ma questo non avrebbe permesso al "giornalista", di fare uno scoop, alla stessa stregua di tanti che inventano le notizie, come quel giornalista dell'ANSA che l'altro giorno ha permesso all'Agenzia più importante e riconosciuta del Paese, vorremmo sapere però da chi l'ha ricevuta per denunciarlo "ai sensi di procurato allarme alle Forze ed alle Figure Istituzionali del nostro Paese", in primis al Presidente della Repubblica che è anche Presidente del CSM ed al Presidente del Consiglio ed al suo Governo, di lanciare una notizia che per oltre un giorno ha permesso dichiarazioni e articoli sui quotidiani e nei vari tg, destituita di ogni fondamento, come un comunicato della Presidenza della Repubblica ha poi "chiarito".

Io sono una di quelle persone che NON CREDONO a quanto è uscito da quel comunicato, perchè come è stato fatto notare, NESSUNO dall'interno del CSM ed in specifico coloro i cui nomi sono stati indicati nella notizia dell'ANSA, hanno smentito quanto riportato dall'Agenzia : prova ne sia il fatto che il Comunicato della Presidenza della Repubblica è "stato letto da tutti gli organi di stampa, come una presa di posizione di Napolitano contro non l'ANSA, ma contro le esternazioni successive del vice-presidente del CSM, Mancino".

So di aver allargato il discorso ad altro fatto Istituzionale non fermandomi solamente alla notizia dell'intevista che posto a Don Zuliani, Confessore di Silvio Berlusconi, ma l'ho fatto perchè due sono i problemi che penso siano legati tra di loro, con l'unico obbiettivo e unico strumento, la stampa d'informazione : fare pressione sul Presidente della Repubblica in quanto Presidente del CSM e sui cittadini che sono anche votanti e che scelgono i componenti del parlamento, l'unico deputato alle scelte che la Politica è chiamata a fare, anche in tema di Giustizia, oggi "giustizia che non è sentita dai cittadini stessi".

L'ho fatto perchè, come dicevo, non credo alla smentita del comunicato della Presidenza della Repubblica, anche se formalmente ineccepibile, perchè questo modo di fare da parte di "qualcuno dell'informazione" dimostra appieno l'asservimento a qualcuno che dalla Costituzione non ha potere di fermare il Parlamento e qualcuno vuole invece assoggettare lo stesso al CSM e all'ANM, cosa che considero sovversiva del nostro ordinamento Costituzionale.

Buona giornata, se potete, in questo clima costruito ad arte, oltre a quanto sentite dell'inizio estivo in queste ore.
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Don Zuliani A 87 anni, appena uscito dal coma: «L’ho visto soffrire dopo il suo divorzio. Le parole in Sardegna? Prova di sentimento cristiano»
Il confessore di Silvio: soffrì, poi rinunciò alla Sacra Rota
«Ha chiesto quello che giustamente tanti cristiani sentono e anch’io ho misurato molte volte»

DAL NOSTRO INVIATO

CONEGLIANO (Treviso)—«Lo dico a tutto tondo, con sicurezza matematica, senza paura di essere smentito: Silvio Berlusconi è uomo di grande fede e profondità religiosa». Don Antonio Zuliani è la guida spirituale di Silvio Berlusconi, la persona a cui il premier affida le proprie confidenze e i propri dubbi da quasi mezzo secolo. Un uomo di ferro: a 87 anni suonati, è stato investito da un automobile e dopo due settimane di coma, si trova ancora in ospedale. Ma assolutamente presente.

Come fa ad esserne così sicuro, don Antonio?
«Lo conosco da 50 anni. Lui ritiene la vita e l’educazione cristiana come cardine del fare. Un elemento irrinunciabile che però si deve confrontare con il moderno e tutte le sue sfaccettature. Questa è la sua matrice, e io so da dove viene».

Da dove?
«Io ho conosciuto bene la mamma di Berlusconi, e il padre. Grandi credenti, di una religiosità signorile e composta. Non ostentata né certo imposta. Lui è figlio di questi modelli ».

Ha sentito? Il presidente ha chiesto al vescovo di Tempio Pausania se non si può fare qualcosa per consentire ai divorziati di fare la comunione.
«È un’altra prova del suo sentimento. Ha chiesto quello che giustamente tanti cristiani sentono, e anche io ho misurato tante volte nella mia pratica pastorale. Ma la Chiesa continua ad affermare che queste persone sono da tenere vicine, vanno seguite con comprensione e considerazione».

Ricorda qualche questione che ha turbato il premier?
«Non sono cose di cui io possa parlare».

Non le chiedo di violare segreti. Qualche tema, giusto per capire...
«Io l’ho visto soffrire il disagio della situazione in cui si è trovato dopo il divorzio. Lui certo avrebbe potuto chiedere l’abolizione in modo formale, alla Sacra Rota. Non ha voluto. Ha scelto di accettare pienamente le conseguenze della sua decisione».

E l’attrazione per il gentil sesso? È da buon cristiano?
«È galanteria. Esuberanza. Non c’è nient’altro».

Sicuro?
«Chi lo conosce, sa che sono sciocchezze, il suo spirito è galante, ma tutto resta lì. Non va oltre».

Eppure...
«Mi fanno una rabbia tutte le chiacchiere insensate che si sentono su di lui. Si prende qualcosa di insignificante e se ne fa una montagna. Robacce che non hanno a che vedere con la realtà».

Mi ritiro.
«In 50 anni, da lui non mi son mai arrivati riscontri di bassa lega. Tante volte parliamo con uomini che sono sulla cima, gli parliamo e restiamo sbalorditi dalla pochezza. Lui no».

Qualche volta è un po’ aggressivo. Dicono che divida gli italiani.
«Sono frange».

Frange?
«Frange, cose ai margini. Sembra aggressivo. Ma anche qui è esuberanza. E poi, c’è il fatto di essere portatore di un’istanza non soltanto sua. Ma al centro, è un uomo di grande famigliarità e grande rispetto».

Marco Cremonesi
23 giugno 2008

4 commenti:

ambra ha detto...

BRAVISSIMO LUCIANO !
Ti muovi di rado, ma quando lo fai, lo fai sul serio.
Grazie

ambra ha detto...

Anche meglio di prima

Luchy ha detto...

L'hai salvato, questa volta ?
Eheheh....

Ciao.

ambra ha detto...

Granco immicci batton du volte in un canton.