giovedì 26 giugno 2008

Regola 15

Le cosiddette parole straniere, cioè quelle che la maggioranza delle lingue hanno preso da un'unica fonte, sono usate in Esperanto senza cambiamenti, usando però l'ortografia dell'Esperanto.
(tra diverse parole di una radice è meglio usare inalterata la parola fondamentale e formare le altre da quest'ultima secondo le regole dell'Esperanto)

1 commento:

duepassi ha detto...

Ad esempio, il termine 'nucleo' (atomico) si traduce in Esperanto con 'nukleo', rispettando la forma internazionale con l'unica variante prevista dell'ortografia, e ciò benché sia possibile anche usare la traduzione 'atomkerno'; il termine 'nucleare' invece si fa derivare dal precedente come 'nuklea'. Però, ad esempio, per il termine 'nucleone' è stato scelto di adattare la forma in 'nukleono', che, nonostante l'apparenza, non è un derivato di 'nukleo'. Talora, a proposito dei neologismi, si assiste anche a fenomeni di 'instabilità' linguistica, come ad esempio nel caso del termine 'computer', per il quale la forma definitiva non si è ancora stabilizzata e si usano attualmente le traduzioni komputero, komputoro e komputilo (ciascuna con i suoi pro ed i suoi contro); del resto, anche in italiano, benché ormai si usi prevalentemente il termine originale 'computer' (che, per inciso, gli inglesi dicono anche 'computor'), sopravvivono le espressioni 'cervello elettronico', 'elaboratore', 'calcolatore' e perfino 'cervellone'!

da:
http://digilander.libero.it/
esperantovenezia/lingvo/
lingua03.html