martedì 29 gennaio 2008

Orrore, orrore, hanno addomesticato il fuoco ! 3

14/10/2007 01:33
Algoran guardò gli uomini, immobili, mentre gocce di sudore freddo incominciavano a scendere dalla sua fronte
- Sono io - riprese con foga, per mantenere l'autorità con l'imperiosità della voce, che però non era decisa e sicura come sempre - sono io, il nobile Algoran, che ve lo comanda. Portatemi quell'uomo. Dobbiamo sacrificarlo per placare l'ira degli dei ! -
Ma un guerriero forte e deciso, che si chiamava Swatean, gli puntò la lancia contro
- Gli dei ci hanno regalato il fuoco, e tutti l'abbiamo visto.
Tu non potrai fermarci, questa volta.
Ti sfido, Algoran. Se le mie parole sono ad essi sgradite, mi inceneriscano in questo stesso momento.
Ma, se gli dei mi saranno favorevoli, sarai tu, Algoran, a dovertene andare ! -
Il gran sacerdote lo guardò, fremente di rabbia. Se avesse potuto lo avrebbe incenerito lui stesso, ma il temporale, intenso ma brevissimo, era passato, e nessun tuono gli veniva in aiuto.
Allora gridò, più minaccioso che mai:
- Come osi tu opporti alla volontà degli dei ? Fuggi, fuggi, prima che essi ti inceneriscano, fuggi.
Io li invoco, ma se tu fuggirai, essi saranno clementi.
Se invece rimarrai, e prolungherai l'insolenza e la sfida sacrilega, essi ti avvolgeranno nello stesso fuoco che tu vorresti rubare loro. -
Ma, per quanto cercasse di dare credibilità ed autorità alle sue minacce, Swatean, il fiero guerriero, sicuro delle proprie idee, non si mosse di un millimetro, ed anzi sorrise sornione, adocchiando il cielo, dove ormai si stavano aprendo le nuvole, ed un raggio di sole si stava infilando in quello spiraglio, creando un suggestivo effetto di compiacimento divino.
- Guarda, Algoran, come ti parlano, come parlano a me, e a tutti gli altri uomini del villaggio !
Guarda come mostrano chiaramente il loro gradimento per le mie parole !
Guarda, hanno mandato un raggio di luce per suggellare un patto divino col l'uomo, e son certo che d'ora in poi manderanno tanti altri doni agli uomini, che permetteranno a noi di vivere una vita migliore, a dispetto di quelli che, come te, vorrebbero che vivessimo come trogloditi nelle caverne !
Sappilo, dunque, che il fuoco d'ora in avanti rimarrà con noi ! -
La punta della lancia premette sulla carne del gran sacerdote
- Sei tu, dunque - continuò Swatean, il guerriero - che te ne devi andare, addio ! -
Algoran ebbe un gesto di stizza, si guardò intorno, cercando consensi, ma trovò solo sguardi duri, impietosi, ed allora raccolse le sue cose e si allontanò rabbiosamente, accompagnato da un fascio di raggi di sole sempre più ampio.
Mentre si allontanava, il bel tempo vinceva la sua battaglia colla tempesta, e la luce metteva in fuga le tenebre.
Il fuoco, e con lui il progresso, aveva vinto.

1 commento:

duepassi ha detto...

Karunna, karunna, hey fugonaar iy versan ! 3
fontha vintizon chin, konfor, konbaintishaa, fara an a suaankon suaan

Algoran mirus ee vaukon, peldongunpor, dune stilla un stude pota kerevunkuvon eton fine kabana
- Say sanne - timechapus gi bergan, kepatan iy vala gi iy diguooni un iy vaza, iy ton aute een sevin kaareves a kale keman sanpen - say sanne, iy haksor Algoran, kuan vessen lon uju. Fereel samen sho ven vauka. Ben daune nomanfais anjefatan iy thessa un ee neecher ! -
No an sullan sile a kaareves, men talevon Swatean, fihin fenus iy vanchor ellen
- Ee neecher uden hey akavilaar iy versan, a tovan lon haune senaar.
Dan een stamatunpeer, tehen gol.
Danna feizay, Algoran. Man sane fal sey semen peljukunne, sanna zoleyenna val tehen pion aksi.
Deemo, man ee neecher samen soor moner, seer dan, Algoran, vundatan ! -
Iy sundha cheepian finna mirus, thesse chandoner. Man hun paar ben hun zolaar fi pion, no iy tuyuur, fageeshi no tomo miyzike, hevin vataar, at eene frunthavul fihin veeyon taskaval.
Naman kiallus, mel kerchenkaama kuan nane:
- Eme dan auzaal ellensais u shavan un ee neecher ? Tavandaal, tavandaal sho, kor kuan sen danna zoleyenna, tavandaal sho.
Sanne vazashay senna, deemo man dan tavandeer, sen soor puvhanni.
Man usheeri maraneer, a ferenneer iy geeverion at iy pelnoman feizan, sen danna lonjoor val iy pion versan men dan semen nusumunshiyan. -
deemo, paneven bizun gevatan verunpora a vala u pionna kercheena, Swatean, iy dume sullan, kale un ee pion juvi, een on dongus un an tizimin, a sianfaan veishus fenblumi, glazevaisur iy sora, sthin femur on apentunsevon ee kumon, at an ushile guan \ on panivunsevin pan ven shinapenta, sheaaisur an vusheeni favin un akuman deloni.
- Miraal, Algoran, keman damen maltey, keman samen maltey, a u tovan dion spure vaukon !
Miraal keman vaneven teuchey seman jukunna pon sane fal !
Miraal, hey sendaar an tinde guan bundatan an aise gautan gi ee vaukon, a say naveere kuan al mo pan tain sendoor some dion akaviyl u ee vaukon, ee ton uden makoor ankatan an melvaute anka, pon valon un vena kuan, keman dan, sheren kuan ankeeun keman maachayan val ee machaaya !
Lon tudaal sho, deven, kuan iy versan al mo maur maraniuus gi udi ! -
Iy fenur un iy vanchor nomasus suphun iy peelion un iy sundha cheepian
- Sahal dan, deven - flus Swatean, iy sullan - ven kuan vundaal, razgoo ! -
Algoran shetus an donson un gerasan, on mirus mauaan, bizaisur esaari, deemo gemus olan feerase miron, enzhali, a soredeeuan hopus pionna duz a montevus thessakaame, givaar al an bimon un ushile guan sanpen mel plati.
Dune monteveyon, iy sulon muur katevin kane sentha gi iy fenban, at iy tindi aveyon ee tovinnetomor tavanderen.
Iy versan, a gi fi iy lanpa, hevin kataar.