venerdì 25 gennaio 2008

San Geminiano

C’è un Santo che mi è particolarmente caro. Si chiama San Geminiano, patrono di Modena ed è sempre presente in Duomo, sia con le Sue spoglie che con una statua lignea, anche molto bruttina.
Tornata dall’Honduras, tutte le volte che mi sentivo depressa, arrabbiata, incattivita od anche, molto raramente, contenta e serena… entravo in Duomo e lì, con Lui, facevo due chiacchiere, magari piangevo, gli offrivo una candela, non mi stancavo di fare domande che erano sempre precedute da un “Perché”.
Perché ero separata?Perché avevo perso i miei genitori?
Perché ero tornata in Italia?
Perché non ero felice?
Perché dovevo vivere a Modena, che mi sembrava piccola e borghese?
Perché avevo gli attacchi di panico?Perché non mi ascoltava nessuno?
Perché non potevo vivere una vita serena con la mia piccolissima Francisca?
…e soprattutto….
Perché tanto dolore nel cuore, nell’anima, nella mente?

Evidentemente, senza che io me ne accorgessi, il Santo mi ascoltava…ma non rispondeva!

Anche al meraviglioso Padre Pancrazio di Terlizzi, una volta, a Medjugorie, chiesi “Perché”?….mi rispose, dolcemente. “Vedi Giovanna, Dio ha un piano per tutti noi e ci ha consegnato una croce da portare sulle spalle, fra il dolore e le lacrime: non ti preoccupare! Le tue preghiere saranno ascoltate, cerca di stare tranquilla e non perdere la fiducia. Continua a piangere e a pregare. Sarai aiutata nel tuo cammino!”

Gli anni sono passati, tanti, tantissimi, tutti in fretta e senza pause, ma San Geminiano è ancora lì che mi aspetta: vado sempre a salutarlo e l’anno scorso sono andata a Modena la sera del 30 gennaio, perché il 31 è la Sua Festa.
Addormentandomi, mi sono rivolta a Lui: “Sono qui, sono venuta a trovarti. Domattina presto sarò in Duomo per regalarti un cero: mi raccomando aspettami!(come se potesse muoversi?)…

Il 31 mattina andai in Duomo, come promesso. Non accesi il cellulare per aver un momento intimo, tutto mio.
Salutai la statua, non andai nella cripta dove sono le Sue spoglie (mi hanno sempre fatto un po’ impressione). Gli lasciai un’offerta ed un cero, poi silenziosamente, sono uscita dalla Cattedrale con una grande serenità.
Accesi il cellulare: “Mamma, per fortuna ti trovo!!! Siamo vivi per miracolo!!! Ieri sera abbiamo avuto gente a cena e, quando sono andati via, mi sono dimenticata di spegnere le candele sul tavolo, per fortuna avevo lasciato la finestra semi aperta per far uscire la puzza di sigarette. Alle 3 di notte, Matteo ha cominciato a tossire e si è alzato. Jack dormiva ed io pure. E’ andato in salotto…UN DISASTRO!!! Era completamente invaso dal fumo e tutti i mobili erano bruciati per lenta combustione. Ha spalancato tutto e mi ha chiamato. Jack ha vomitato e io ero quasi drogata dall’odore acre del legno arso: non ti preoccupare…stiamo benissimo, ma ci siamo presi una paura!!! Rimani tranquilla a Modena, è tutto a posto!”

Ero ancora sul sagrato del Duomo, tremavo, ma ridevo. Mi sono voltata e ho detto “GRAZIE!”

La settimana prossima, giovedì, sarà San Geminiano. Vado a Modena e sono sicura, anzi sicurissima, che mi ha preparato una sorpresa!!!!

Poi vi dirò…dovete aspettare il 1° Febbraio!



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