martedì 29 gennaio 2008

Orrore, orrore, hanno addomesticato il fuoco ! 1

14/10/2007 00:45
Algoran, il gran sacerdote, calpestò sprezzante gli ultimi residui del fuoco che aveva fatto spegnere.
Mai più ! Non sia mai l'umanità potesse progredire, e loro, la casta che detiene il potere, perderlo !
Alzò gli occhi al cielo, dove nubi vigorose e scure si addensavano minacciosamente.
Sorrise, col sorriso del malvagio che pregusta un crimine da attuare.
Un trambusto lo distolse però dai suoi pensieri; stavano portando colui che aveva imparato a domare il fuoco, a farne uso, e che avrebbe voluto insegnare quest'orribile cosa anche agli altri, Promètean !
Gli uomini si erano coperti il volto con cappucci che lasciano solo una piccola fessura per gli occhi. Non era conveniente che mostrassero il loro volto e le loro espressioni quando si accingevano ad uccidere.
Incappucciati, avrebbero avuto più coraggio e avrebbero potuto infierire senza teme di essere riconosciuti. E la pena doveva essere esemplare, tremenda, orrenda, quanto il peccato: aver voluto portare il progresso tra gli uomini, cibo migliore, calore, luce... orrore, oh, orrore !
Spingevano lo sciagurato e gridavano
- A morte, a morte ! -
E infine si levò un vento forte ed impetuoso, facendo tremare gli alberi e coprendo il cielo di nubi ancora più nere.
E il cielo incominciò a piangere lacrime grosse e copiose, grandi come non mai.
- Colpa dell'uomo ! Colpa dell'uomo ! -
Il corteo di incappucciati cantava quella cantilena agghiacciante:
- Colpa dell'uomo ! Colpa dell'uomo ! -
E al momento del massimo parossismo, mentre le frasi si susseguivano frenetiche e serrate, gli dei dettero il loro fragoroso ed abbagliante consenso; un verdetto di morte annunciato da un bagliore sinistro ed intenso.
Tutto il villaggio tremò.
Il tuono fece gelare i loro cuori, mentre ancora ripetevano
- Colpa dell'uomo ! Colpa dell'uomo ! -
così forte non s'era mai sentito un tuono, e il gran sacerdote, con voce imperiosa, che non ammetteva repliche, esclamò:
- L'han detto gli dei, deve morire ! -
L'uomo fu portato ad un palo, e lì legato brutalmente, straziandogli le carni con corde serrate più strettamente che mai.
Algoran, il gran sacerdote, gli si avvicinò col coltellaccio sacro in mano.
- L'hai ben sentito, l'hai sentito anche tu, gli dei ti hanno condannato, infame traditore, che hai rubato il loro fuoco, turbando l'armonia della Natura, violandone i segreti, deturpandola con l'uso di ciò che è riservato agli dei, e a loro solo ! -
Promètean ebbe la forza, ma, più che la forza, l'orgoglio di alzare la testa, guardarlo in faccia e proclamare con convinzione:
- Il fuoco ha portato calore, ha reso il cibo più buono, ha illuminato l'oscurità, e ci ha difeso dalle belve.
Il fuoco è buono, e tu lo sai, e tutti ormai lo sanno.
Potrai anche uccidermi, ma il fuoco sopravviverà, e per quanti fuochi tu possa spegnere, ne accenderanno sempre altri, perché gli uomini sanno che esso li aiuterà a vivere meglio ! -
- Taci, infame traditore, taci bestia sacrilega, vituperio degli dei ! -
Si voltò indicando il cielo
- Senti la loro ira ? -
Un tuono sembrò confermare le parole del gran sacerdote, che ebbe un sogghigno soddisfatto
- Vedi, vedi ? Essi rivogliono il loro fuoco, che tu gli hai rubato !
Tu hai violentato la sacra Terra, tu hai rubato il fuoco per donarlo agli uomini, pazzo scellerato ! Ma il tuo sacrilegio sarà la tua rovina.
Tu devi morire, e morirai tra i tormenti, Promètean ! -
Il coltello si piantò con inaudita forza e ferocia nelle carni dello sventurato, che urlò di dolore, ma, mentre la vista già gli si cominciava ad offuscare, e tutto diventava più oscuro, più nero, e più gelido, cadde un altro tuono... la pioggia era finita, intensa ma brevissima, e un albero prese fuoco....

2 commenti:

ambra ha detto...

Guido, non ti sei accorto che questo racconto, a puntate, è già sul blog nella versione originale del Legno ?
Vai a vedere i link a tuo nome, fra i layout, aprili e vedrai.
Tutto quello che posso di tuo lo salvo dal Legno, anche sugli altri due blog.

duepassi ha detto...


Thauran Piyneshan
24 marzo alle ore 19:33 ·
Hey fugonaar iy versan!
Vintizon tauan (2008) anfor (1) vinekon jontishaa (29) vineshenna
Shestivemaar eton Ambra fara 19:16 eene pinji
Karunna, karunna, hey fugonaar iy versan ! 1
Tonaar val iy fontha vintizon chin, konfor, konbaintishaa
Algoran, iy sundha cheepian, fuminijus seveentuan ee saigon nokori un iy versan men hevin avaar tomareyen.
Nane mel ! Nane sun \ kuan iy vaukavar lanpazanpun, a sen, iy jonsin ee ton banchey iy pori, lon ushinais !
Takus ee glazaa u iy sora, sthin egre a tome kumon kerchenkaame on chumevon.
Veishus, gi iy veishan un iy kaanparan \ iy ton koredastamonu an buncha farvatan.
An daikoran finna jamadesus aute eton fine suma; ferunsevon ven kuan hevin tanuzaar jenfatan iy versan, din akamatan, a kuan hun shaar sebais tehen karunne duz eshan u ee dion, Promètean !
Ee vaukon on hevon grifaar iy shuna gi ataami ee ton rufey olan an shin gupia pon ee glazaa. Een sevin sinferan kuan teucheren seman shuna a sene biandan kuane junbevon lupatan.
Atamivaar, heren shetaar mel kugan a heren paar furumais bez kovethan timerekhematan. At iy chufa sundevin demigever, samaaji, karunnakaama, pane iy tumi: ferunshais iy lanpa fuaan ee vaukon, melvaute tabi, melin, tindi… karunna, o, karunna !
Kenpeevon iy daijikonvaar a sakebeevon
- U maanima, u maanima ! -
A ul vega on takus an sile a lumandian chaauy, avaisur fleperen ee puna a grifaisur iy sora gi kumon nuvha mel kare.
At iy sora failunkus faila made a tuanerain, daine keman een nane.
- Vinta un ee vaukon ! Vinta un ee vaukon ! -
Iy shestivion un atamivaar jallevin ven loder jallikon:
- Vinta un ee vaukon ! Vinta un ee vaukon ! -
At ul aksi un iy saikon efalantha, dune ee fauka on suiteveuon fenkuanikaama a tomoginaar, ee neecher anduvon seman dovunpe a espluder esaari; an tuoomi un maanima tongemaar eton an dare a fageshi espluudor.
Tovi iy spura flepus.
Iy frunthevul avus fajiveren sene shinna, dune nuvha timemaltevon
- Vinta un ee vaukon ! Vinta un ee vaukon ! -
Teeme sile een che hevin nane tizaar an frunthevul, at iy sundha cheepian, gi diguone vaza, kuan een mitonevin vichin, silesevus:
- Lon hey maltaar ee neecher, lupundu ! -
Iy vauka feremus u an sheston, a tian banshineven kotemaar, fihin kunofaisur ee peelion gi vaska tomoginaar mel gineven kuan nane.
Algoran, iy sundha chepian, fihin on charevus gi iy noman dainetantor shallaval.
- Lon haal tuoon tizaar, lon haal tizaar eshan dan, ee neecher danna hey hadavaar, chuminne kofer, iy ton nusumuees sene versan, fanastaisur iy taipe fluuvesi, chinfaisur kana shetena, lon daffinaisur gi iy aakaman un lon iy ton su tiramatemaar u neecher, at olan u sen ! -
Promètean shetus iy silon, deemo, mel kuan iy silon, iy koman takatan pionne ataama, mirazan finna val iy shuna a orenjais gi toki:
- Iy versan hu feraar melin, hu fachaar iy tabi mel vaute, hu tindafaar iy tomor, a uda hu stuvhaar eton ee vadalla.
Iy versan su vaute, a dan lon tudaal, a femur tovan lon tudey.
Eshan sanna lupunpeer, no iy versan duonankiuus, a pon kome versan dan tomarunpiyan, din zaponevoor sanpen dion, dozan ee vaukon tudey kuan kan senna taskiuus ankatan melvaute ! -
- Malchaal, chuminne kofer, malchaal pelnoman vadalli, fumeyankaami un ee necher ! -
On magus mutaisur iy sora
- Tizaal fine thessa ? -
An fruntha tashikunvidus ee fal un iy sundha chepian, iy ton shetus an kanparan veishan manzaar
- Senaal, senaal ? Sen timeshey sene versan, men dan haal nusumaar !
Dan haal grushaar iy noman Aulan, dan haal nusumaar iy versan \ lon akivilatan u vaukon, sheleste fenkuaan ! No daman pelnomanna siuus daman atalantha.
Dan lupundaal, a lupeer fuaan ee jema, Promètean ! -
Iy tantor on uchikus gi nanetizaar silon a vereska pan ee peelion un iy peljoge, iy ton kiallus pon iy kurushi, deemo, dune iy sena jo fihin kevin on tomonvatan, a tovi keperevin mel tomon, mel kare, a mel fajikaama, kerus an dion fruntha... iy dosha hevin vegaar, fageshi no tomo miyzike, at an puna versanvus….